Ieri nell'ambito dell'iniziativa “Lazio 2020 – Immaginare il futuro: le infrastrutture”, promossa da Confservizi Lazio e Camera di Commercio di Roma, il Censis ha presentato dossier di ricerca relativo a tre temi cruciali per il futuro della regione: il sistema della mobilità, la gestione del ciclo dei rifiuti e il sistema energetico
Nell’ambito dell’iniziativa “Lazio 2020 – Immaginare il futuro: le infrastrutture”, promossa da Confservizi Lazio con il contributo della Camera di Commercio di Roma, il Censis ha realizzato un dossier di ricerca relativo a tre temi cruciali per il futuro della regione: il sistema della mobilità, la gestione del ciclo dei rifiuti e il sistema energetico.
Interessanti i dati emersi. Nel Lazio gli occupati nel periodo 2001-2006 sono cresciuti del 16% mentre a livello nazionale solo del 6,4%, e tra 2001 e 2007 il numero delle imprese attive è aumentato del 12,5%, a fronte di un dato nazionale del 5,7%. E’ cresciuta fortemente la rilevanza del turismo: oltre 35 milioni di presenze nella regione con un incremento stimato tra 2001 e 2007 del 21,4%, mentre il dato nazionale è pari a + 5,7%.
Anche in relazione a queste significative dinamiche di crescita, alcune tendenze di fondo relative alla mobilità, allo smaltimento dei rifiuti e al consumo di energia fanno registrare un incremento della domanda e gli scenari tendenziali per il futuro, rendono indispensabili gli interventi che sono stati programmati e che il Censis ha identificato nel Dossier predisposto per Confservizi Lazio.
Per quanto riguarda la mobilità, il Lazio, e Roma in particolare, sconta come è noto un ritardo storico, accumulato nel passato, e solo ora in fase di recupero, nella costruzione delle reti di trasporto, in particolare di quelle su ferro. A partire dall’area metropolitana romana cresce il pendolarismo extra-urbano tra i diversi comuni laziali, che il Censis stima riguardi, nel 2007, 801.000 persone al giorno, il 60,2% in più rispetto al 2001.
Per quanto riguarda i servizi ambientali, secondo gli ultimi dati disponibili, la produzione di rifiuti urbani nella regione risulta in costante aumento: dal 2002 al 2006 si è passati da 2,9 milioni di tonnellate a 3,3 milioni, registrando un incremento del 12,7% (a fronte del +8,9% a livello nazionale).
Per quanto riguarda i temi energetici, il notevole incremento dei consumi finali di energia nella regione (tra 1995 e 2004 cresciuti di ben il 27,9%) è stato trainato dal maggiore volume di attività economiche soprattutto dal terziario i cui consumi energetici sono cresciuti del +34,1%.
Le mete da raggiungere al 2020. Per tutti e tre i settori considerati (mobilità, rifiuti, energia) il progetto 2020 individua un modello altamente innovativo, in cui il tema della sostenibilità diventa centrale.
Nella mobilità, la direzione intrapresa, è quella della rimodulazione del rapporto tra mezzo privato e collettivo – emerge dallo studio -. Lo sforzo da compiere, e per il quale le forze stanno lavorando anche se non sempre con risorse finanziarie adeguate, riguarda:
– il completamento e la modernizzazione del network ferroviario regionale su tutta la rete, passando così a disporre di 11 linee a frequenza di tipo metropolitano (offerta per ora garantita dalle sole FR1 e FR3 e dalla Roma-Lido);
– la programmata e rilevantissima estensione della rete della metropolitana romana (nuove linee B1, C e D ed estensione delle tratte esistenti), con l’attestazione in periferia di importanti nodi di scambio tra gomma e ferro, un risultato che, stando agli investimenti effettuati, potrà già in parte essere colto a partire dal 2011;
– dal punto di vista della rete stradale si tratta di realizzare un telaio di connessione tra i poli regionali, una strategia perseguita dalla Regione Lazio con il GRAL, il Grande Raccordo Anulare del Lazio, i cui interventi fondamentali sono la realizzazione a sud del corridoio intermodale Roma-Latina e del connesso collegamento Cisterna-Valmontone e a nord il completamento dell’autostrada Civitavecchia-Orte.
“Nel Lazio si sta procedendo a colmare il ritardo infrastrutturale accumulato nei decenni passati – ha affermato il direttore generale del Censis Giuseppe Roma – attraverso un programma integrato di iniziative e investimenti che superano le vecchie logiche della pianificazione di carta. Priorità assolute sono energia e rifiuti da cui dipende la sostenibilità ambientale e produttiva del territorio. Sulla mobilità finalmente l’area romana potrà funzionare come una moderna metropoli grazie al ruolo di metropolitane e ferrovie, mentre attraverso il quadrilatero autostradale si romperà la rottura fra Nord e Sud della Regione, fra costa e aree interne”.
Il ruolo delle infrastrutture è un elemento fondamentale nelle strategie di sviluppo del territorio. Per questo il presidente di Confservizi Lazio, Giuseppe Labarile ha proposto di “dar vita subito a un soggetto che governi il processo di ammodernamento del sistema infrastrutturale del Lazio". A tal fine, si potrebbe "rafforzare il sistema delle decisioni con il dialogo e la collaborazione con soggetti rappresentativi della società locale, individuando nella Regione il livello di coordinamento unitario in materia di infrastrutture".
In questo senso il presidente della Regione Piero Marrazzo ha ribadito come le infrastrutture siano la “priorità politica nel governo della Regione” e ha spiegato come sia auspicabile che pubblico e privato possano collaborare insieme per attrarre risorse, senza perdere il senso della programmazione, puntando anche sui mercati internazionali. Entro il 2009 apriremo, per esempio, nuovi cantieri, – ha annunciato – con un occhio particolare L'ambientee alle esigenze improrogabili dei cittadini.Manu Mich. – clickmobility.it