“Obiettivo principale quello di diffondere la consapevolezza che non si migliora il sistema della mobilità urbana se non si esce dalla centralità dell’auto”NOAUTO afferma il diritto a una città più inclusiva, fruibile e accessibile a tutti, promuovedno un sistema di mobilità che tuteli la salute e migliori la qualità della vita
E' nata "NoAuto".
La nuova associazione si pone quale obiettivo primario quello di diffondere la consapevolezza che non si migliora il sistema della mobilità urbana se non si esce dalla centralità dell’auto.
Presentata ieri la nuova realtà propone la "predisposizione di un bilancio sociale ed ambientale della mobilità, che valuti i danni generati dal sistema e che dovrebbe essere reso obbligatorio per ogni amministrazione pubblica con competenze in materia di mobilità".
"Siamo convinti che occorra un lavoro impegnativo e di lunga lena, capace anche di affrontare le asprezze del conflitto con alcuni grandi poteri del nostro Paese e di ribaltare valori e modelli di consumo diffusi – si legge nella lettera aperta redatta dall’associazione -. Un lavoro necessario per rendere possibile la transizione verso un sistema di mobilità urbana radicalmente alternativo a quello esistente. Abbiamo le nostre convinzioni, ma certo non pensiamo di avere la verità in tasca. Vorremo però che della questione almeno si discutesse; e non in alcuni ristretti circoli di tecnici o di appassionati della bicicletta e del tram, ma negli organi di comunicazione di massa, nei grandi giornali, nelle radio e nelle tv".
L'associazione pone a se e agli altri una serie di interrogativi.
"Possono le nostre città sopravvivere continuando a scommettere tutto sull’automobile? Quali politiche pubbliche – europee, nazionali e locali – quali capacità industriali e quali comportamenti individuali possono rendere possibile quello che oggi appare solo un’utopia: la città libera dal dominio dell’auto? Quale lavoro politico e culturale e quali strumenti istituzionali possono consentire ai cittadini di riprendere la parola e di decidere senza condizionamenti dell’assetto della città e del suo sistema di mobilità?".
"E’ sotto gli occhi di tutti l’insostenibilità dei nostri sistemi di mobilità urbana – spiegano a NoAuto -.
Da tempo l’OMS denuncia il tributo in termini di aumento della mortalità e di maggiore diffusione di malattie che i cittadini italiani devono pagare a causa del peggioramento della qualità dell’aria. Ciò nonostante le amministrazioni italiane continuano a violare i limiti europei sulle emissioni di polveri sottili e vedono i loro piani per la qualità dell’aria contestati dalla Commissione europea.
La vivibilità e la fruibilità dello spazio urbano sono sempre minori: le città non sono più infatti anche il luogo della relazione sociale, ma semplicemente delle infrastrutture per la circolazione e la sosta di automobili. Tutto questo a danno innanzitutto per le categorie più deboli: gli anziani e i bambini.
Per non parlare della perdita di tempo cui tutti noi siamo costretti a causa del traffico onnipresente e pervasivo e del degrado crescente del paesaggio urbano.
Anche dal punto di vista ambientale la situazione non è certo più rosea. Il trasporto nelle nostre città è tra le fonti più rilevanti di consumo di energia e, quindi, di emissione di gas che alterano il clima. Anche da qui viene il fallimento italiano che – al contrario di altri paesi come la Germania e il Regno Unito – non ha ridotto la produzione di CO2, ma continua ad aumentarla".
lettera apertaM. Gio M. – clickmobility.it