Le dichiarazioni di Mauro Moretti in Un'intervista al Corriere EconomiaMoretti: “Il governo azionista di FS e regolatore, deve distinguere con hiarezza quanto è servizio pubblico non economico e quanto deve invece reggersi sui ricavi di mercato”
“Benvenuta tra noi ferrovieri, con l’augurio che tutti, FS e sfidanti, possano giocare con regole identiche”.
L’ad del Gruppo Ferrovie dello Stato risponde così al Corriere della Sera Economia di oggi sulla questione della nuova società di Montezemolo e Della Valle.
“Il governo – ha poi aggiunto Mauro Moretti – azionista di FS e regolatore, deve distinguere con assoluta chiarezza quanto è servizio pubblico non economico e quanto deve invece reggersi sui ricavi di mercato”.
“Anche le tratte cosiddette povere vanno messe a gara – ha continuato il top manager di FS – e lo Stato deve dire ai partecipanti che tipo di servizio vuole e con quale tributo”. Mauro Moretti ha rafforzato questo pensiero dicendo che se Trenitalia non avesse più l’onere sociale potrebbe dedicare mezzi e risorse ad avvicinare le città italiane con l’alta velocità e a dare filo da torcere alle compagnie aeree low cost.
Moretti è passato poi alle cifre documentate, ricordando che il suo compito e quello della sua squadra è risanare i conti. “Nel 2007 abbiamo ridotto la perdita da 2.1 miliardi a 430 milioni di euro – e ancora – la liberalizzazione e la quotazione in borsa di FS è l’occasione per privatizzare e per aprire al mercato le attività redditizie”.
Infine buone notizie per le merci, campo nel quale le Ferrovie dello Stato diventano un grande operatore logistico. Siglati accordi importanti con partner internazionali per il Porto di Genova Voltri e per ottimizzare l’utilizzo dei corridoi del Brennero e Gottardo.
“Ora Moretti – ha dichiarato per tutta risposta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – vuole scaricare sul mercato le inefficienze della rete e del servizio ferroviario. Ossia, da una parte conta di mettersi in tasca i milioni di euro di aiuti di Stato che ogni anno o quasi vengono erogati per far camminare i treni dalla comunità, dL'altra con quei soldi va in Borsa e, aumentando le tariffe con i trucchi delL'elimina- zione dei treni interregionali e intercity, fa arricchire gli azionisti privati.
Insomma – prosegue Rienzi – un bel progetto per passare soldi degli utenti (costretti a pagare Trenitalia in mancanza assoluta di concorrenza sulla rete) e dei cittadini (che sborsano gli aiuti di Stato), ai fortunati azionisti. Vuoi vedere che già alcune banche sono pronte a comprare queste azioni?”.M. M. – clickmobility.it