“L’ormai insostenibile impennata dei costi necessari all’erogazione del servizio è nota a tutti” spiega Andrea Biekar, presidente Conerobus, a nome del coordinamento ANAV e ASSTRA
“Ultima fermata: si scende! Le aziende di Trasporto pubblico locale sono al capolinea”.
È il grido di allarme delle imprese di trasporto pubblico locale della Regione Marche lanciato per annunciare l’insostenibilità degli aumenti del prezzo dei carburanti.
Le aziende di TPL delle Marche oggi lanciano un’iniziativa di sensibilizzazione congiunta rivolta agli enti locali, affinché ci si attivi per intervenire sui costi del carburante e dare la possibilità di continuare a fornire il servizio di trasporto pubblico alla popolazione con gli stessi standard qualitativi senza dover aggravare il costo del servizio stesso.
“L’ormai insostenibile impennata dei costi necessari all’erogazione del servizio è nota a tutti”, spiega Andrea Biekar, presidente Conerobus, a nome del coordinamento ANAV (Aziende private) e ASSTRA (Aziende pubbliche), “soprattutto quelli riferiti all’acquisto del gasolio: in questi giorni la quotazione per le nostre aziende è arrivata ad € 1,18 + iva al litro”.
Le aziende del bacino di Ancona, che erogano circa 13.600.000 chilometri annui di servizio di TPL (di cui circa 5.300.000 urbani), necessitano di circa 5.700.000 litri di gasolio per lo svolgimento del servizio attuale.
“Soltanto per l’anno 2008, rispetto all’anno precedente – rileva Biekar – è prevedibile un aggravio sul bilancio societario della sola CONEROBUS di circa 1.000.000/1.200.000 euro solo per la voce gasolio che, per tutte le Aziende della Regione Marche, significa un incremento annuo di circa 4/4,5 milioni di euro”.
La situazione per le aziende di TPL marchigiane è quindi insostenibile e sono necessari urgenti interventi compensativi: “È necessario – aggiunge Biekar – che gli Enti Locali (Regione, Province e Comuni) attuino immediatamente politiche di sostegno reale al trasporto pubblico locale”.
E’ necessario quindi riconoscere lo stato di grave crisi del settore e conseguentemente procedere a stanziamenti specifici di contributi a copertura dei costi di autotrazione e al taglio dell’irap.”
L’iniziativa, presentata dal presidente Biekar e dal direttore generale Conerobus, Alfredo Fratalocchi, insieme ai membri dei C.d.A. di Conerobus e ATMA ed i rappresentanti della società consortile TRAN (soci privati di ATMA), mette infine in luce che “in mancanza di interventi certi e concreti il settore TPL si troverà in forte crisi a partire dai prossimi mesi e dovrà essere presa in considerazione una scelta dolorosa ma inevitabile: la riduzione dei servizi offerti con evidenti riflessi sull’occupazione e inizia ad essere a rischio anche il normale pagamento delle retribuzioni ai dipendenti”.
CONEROBUS SPA, lo ricordiamo, è nata dal progetto di unificazione promosso dalla Provincia di Ancona tra il capoluogo e ventuno comuni della stessa provincia (Agugliano, Belvedere Ostrense, Camerino, Camerata Picena, Castelfidardo, Chiaravalle, Falconara M. ma, Filottrano, Loreto, M. S. Vito, Montemarciano, Morro D’Alba, Numana, Offagna, Osimo, Ostra, Polverii, Recanati, S. Marcello, S. M. Nova, Sirolo).
L’attività TPL viene svolta nel Bacino Territoriale di Ancona, coincidente in linea di massima con il territorio della Provincia.
Il bacino di servizio è il più grande della Regione, con un’offerta kilometrica pari ad oltre il 30% del totale regionale.
Conerobus conta oltre 450 dipendenti (di cui 385 addetti al movimento) e oltre la metà dei mezzi (in totale 242, di cui 41 a metano) sono in servizio nella città di Ancona, mentre oltre 100 sono in servizio nel territorio.Manu Mich. – clickmobility.it