Chisso: “Contro il 'Bersani' abbiamo presentato ricorso, ma ritenuto necessario un intervento regionale di indirizzo sulla questione delle licenze taxi per dare almeno uniformità di comportamento da parte delle amministrazioni comunali nell’applicazione delle nuove norme”
La Regione, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso, ha emanato disposizioni e indirizzi per i Comuni circa l’applicazione del cosiddetto “Decreto Bersani” relativamente alle licenze di taxi.
“Questa materia è regolata dalla Regione in base a precedenti norme dello Stato – ha ribadito Chisso – e contro il “Bersani” abbiamo presentato ricorso. Abbiamo tuttavia ritenuto necessario un intervento regionale di indirizzo sulla questione delle licenze taxi per dare almeno uniformità di comportamento da parte delle amministrazioni comunali nell’applicazione delle nuove norme, evitando che nel settore proliferino provvedimenti comunali estemporanei e difformi, con l’ipotesi di rilasci di un numero di nuove licenze sproporzionato o indiscriminato rispetto alle esigenze di mobilità del territorio comunale interessato. Con lo stesso provvedimento, peraltro – ha aggiunto Chisso – abbiamo previsto un ulteriore aumento ponderato del contingente delle licenze di taxi nei Comuni capoluogo e nei Comuni che hanno subito marcati aumenti del flusso turistico e della popolazione, per un totale regionale di 65 nuove licenze assentibili, nonché una modifica alle limitazioni di servizio precedentemente previste per il Comune di Venezia”.
Le precedenti linee di indirizzo fornite ai Comuni hanno determinato nel Veneto l’attivazione di 746 licenze di taxi, delle quali 519 nei Comuni capoluogo, mentre nell’ambito del noleggio con conducente attualmente risultano attivate 1158 autorizzazioni di noleggio su un totale di complessivo di 2883 autorizzazioni assentibili da parte dei Comuni. “Per quanto riguarda le richieste di aumento del servizio di taxi nei Comuni capoluogo – ha ricordato l’assessore – come Regione avevamo preferito guardare all’incremento della qualità del servizio offerto, piuttosto che all’aumento indiscriminato dei contingenti”.
Il provvedimento regionale, peraltro, precisa le modalità di eventuali concorsi straordinari comunali, le indicazioni per le turnazioni integrative, il rilascio di titoli autorizzativi temporanei o stagionali, i servizi innovativi per determinate categorie di utenti, l’istituzione del Comitato regionale di monitoraggio del servizio di taxi, le modalità per determinare il numero delle licenze in rapporto agli abitanti e al flusso turistico.
Le nuove licenze assentibili sono state così “distribuite”: Comune di Belluno 1; Padova 3; Rovigo 2, Treviso 6, Venezia 16, Verona 8, Vicenza 4, Cortina d’Ampezzo 1, Abano terme 1, Montegrotto Terme 1, Castelfranco Veneto 1, Conegliano 1, Caorle 2, Chioggia 2, Jesolo 2, San Donà di Piave 1, Bassano del Grappa 1, Schio 1, Bardolino 1, Peschiera del Garda 1, Rosolina 1, San Michele al Tagliamento 3, Cavallino Treporti 3, Mira 1, Lazise 1. Gli ultimi cinque comuni erano privi di contingenti taxi.M. Gio M. – clickmobility.it