Vesco: “Nel merito vorrei aggiungere che è pur vero che, applicando in maniera rigorosa un criterio basato sui percorsi chilometrici e orari, AMT perderebbe circa 11 milioni di euro, ma è altrettanto vero che la nostra bozza prevede una proposta di perequazione che riduce molto questo importo”
Fondi regionali a Amt, L'assessore ai Trasporti Enrico Vesco risponde alle polemiche dei giorni scorsi sui nuovi criteri di destinazione delle risorse regionali per il trasporto pubblico su gomma, dopo L'allarme lanciato dal Comune sui possibili tagli.
“Una settimana fa abbiamo fatto soltanto una prima riunione informale al termine della quale tutti gli assessori competenti sono stati invitati a fornire osservazioni per poter avviare un percorso e discutere apertamente sulle possibilità di intervento e sulle strategie”, spiega Vesco.
“L'argomento che deve ancora fare un iter concertativo in maggioranza e deve essere discusso alla luce di numeri e valutazioni tecniche. Penso proprio che le esternazioni del vicesindaco Pissarello provocheranno, purtroppo, solo inutili allarmismi”.
"Temo inoltre le contrapposizioni che ora si verificheranno, circostanza che la Regione Liguria avrebbe voluto assolutamente evitare attraverso un'azione di seria mediazione tra le esigenze delL'AMT e le rivendicazioni delle altre cinque Aziende di trasporto regionali”.
“Nel merito – continua L'assessore regionale ai Trasporti – vorrei aggiungere che è pur vero che, applicando in maniera rigorosa un criterio basato sui percorsi chilometrici e orari, AMT perderebbe circa 11 milioni di euro, ma è altrettanto vero che la nostra bozza prevede una proposta di perequazione che riduce molto questo importo”.
“Non vorrei – conclude Vesco – che il polverone fosse stato sollevato strumentalmente per evitare qualsiasi intervento per migliorare la situazione attuale del trasporto pubblico regionale”.
Perplesse le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil.
“La metà dei fondi – spiegano i sindacati confederali – sarà assegnata sulla base dei chilometri percorsi ed il restante 50% sulle ore di servizio. Tali criteri che non considerano in nessun modo il numero dei passeggeri trasportati ed il tasso di innovazione e razionalizzazione perseguiti dalle aziende”.
In particolare Cgil, Cisl e Uil sottolineano le riduzione dei trasferimenti destinati alle singole aziende e l’assenza di vincoli di spesa, che potrebbe compromettere il pagamento degli aumenti contrattuali. “Questo – prosegue la nota sindacale – costringerà le amministrazioni locali ad intervenire con risorse proprie che, non essendo disponibili a causa dei tagli del Governo, le costringeranno a dover ridurre la quantità e qualità dei servizi erogati”.Manu Mich. – clickmobility.it