l' "Osservatorio economico sui Servizi Pubblici Locali 2008-2009" conferma il divario Nord-Sud

Bologna. La gestione dei servizi pubblici locali: Nomisma pubblica rapporto delL'Osservatorio economico

Bologna. La gestione dei servizi pubblici locali: Nomisma pubblica rapporto delL'Osservatorio economico

Il report curato da Nomisma in collaborazione con Confservizi e Unicredit Corporate BankingCensite 1.021 imprese di pubblica utilità di cui 853 monoservizio e 168 multiservizio, operanti nei settori ambientali, energetici, nel tpl e in altri servizi

Alla vigilia dell’apertura del mercato alla concorrenza, le imprese che gestiscono i servizi pubblici locali saranno pronte per competere a livello nazionale? La dimensione delle imprese e le performance economiche, le differenze territoriali, la presenza delle gestioni in economia sono tra i temi indagati dall’"Osservatorio Servizi Pubblici Locali" curato da Nomisma, in collaborazione con Confservizi e Unicredit Corporate Banking.

Il rapporto  delL'Osservatorio economico sui servizi pubblici locali 2008-2009 di Nomisma ha indagato i bilanci 2007 di 1.021 imprese censite da Confservizi. In particolare è stato messo a fuoco il divario del Sud nei dati sui servizi locali.
In media il valore della produzione per abitante generato delle 'local utilities' nel Mezzogiorno é di 169 euro, a fronte di una media nazionale di 863.
Ma il vero salto é nel Nord Est, dove il valore é di 2.071, e ci sono realtà come L'Emilia-Romagna che arrivano a 2.551.
Si tratta di 'local utilities' che operano nei settori ambientali ed energetici, nel trasporto pubblico locale, ma anche i farmacie, edilizia residenziale pubblica, cultura e sanità.

Nel sud ci sono alcune regioni più dinamiche, come Puglia (fatturato di 203,6 euro pro capite), Campania (294,5) e Abruzzo (229,5). Mentre il rapporto parla di ''sviluppo imprenditoriale dei servizi pubblici ancora in fase di start up'' per Calabria (82,2), Sicilia e Sardegna (circa 78,6), Molise e Basilicata (11,6).

La diversa articolazione delle local utilities nel territorio nazionale è confermata da una significativa presenza di imprese nel Nord Ovest, dove sono localizzate circa il 34% delle IPL totali del panel, nel Nord Est (24,7%) e nel Centro (24,9%). Nel Sud sono invece presenti solo il 16% delle imprese, a dimostrazione che, ancora nel 2007, il percorso di aziendalizzazione dei servizi nel Mezzogiorno italiano stenta a decollare.

Se invece si considera l’articolazione territoriale del valore della produzione, emerge un dato nettamente inferiore per il Mezzogiorno, pari al 7,5% del fatturato, rispetto al Nord Est che, con la quota relativa più elevata, raggiunge il 34% del fatturato. E’ noto infatti come il settore dei SPL (imprese di pubblica utilità) sia connotato da profonde differenze al suo interno, che dipendono da una parte dallecaratteristiche tecniche dei servizi pubblici e dall’altra dallo sviluppo economico e produttivo deiterritori di appartenenza.

Anche il Valore della produzione per abitante, aggregato a livello regionale, evidenzia un giro d’affari delle local utilities di diverse proporzioni: se infatti le regioni caratterizzate da modelli più evoluti, come l’Emilia Romagna, registrano ricavi pari a 2.550 euro per abitante, rispetto ad una media nazionale pari a 863 euro pro capite, nel Mezzogiorno i ricavi generati sono in media pari a 170 euro per abitante. Tale dato, articolato per regione, evidenzia una differente consistenza delle local utilities, anche all’interno delle regioni del Sud, in relazione al grado di sviluppo dei servizi pubblici.

Articolazione geografica delle IPL (imprese di pubblica utilità):
• nord ovest: 350 imprese (34%)
• nord est: 252 imprese (34,7%)
• centro: 254 imprese (24,9%)
• sud: 165 imprese (16,2)

Articolazione geografica delle IPL monoservizio:
• nord ovest: 278 imprese (32,6%);
• nord est: 207 imprese (24,3%);
• centro: 215 imprese (25,2%);
• sud: 153 imprese (17,9%).

Articolazione geografica delle IPL multiservizio:
• nord ovest: 72 imprese (42,9%);
• nord est: 45 imprese(26,8%);
• centro: 39 imprese (23,2%);
• sud: 12 imprese (7,2%).

Imprese monoservizio:
• Acqua: 167 imprese (19,6% delle imprese),
• igiene ambientale: 165 imprese (19,3% delle imprese),
• energia elettrica e gas: 196 imprese (23% delle imprese)
• trasporto pubblico locale: 171 imprese.Manu Mich. – clickmobility.it

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