Mordini: “Con l’aumento del traffico nelle città e con il 59% dei pendolari milanesi per i quali il traffico sarebbe peggiorato sensibilmente negli ultimi tre anni, è deludente constatare che troppi impiegati sono ancora bloccati in auto nelle ore di punta, mentre potrebbero trascorrere quel tempo in modo più divertente o più produttivo altrove”
Gli italiani? Pendolari autodipendenti a caro prezzo.
Il 23% degli italiani trascorre ogni giorno oltre 90 minuti per andare da casa al lavoro e viceversa. In Europa, gli italiani sono al secondo posto in classifica e nel mondo sono superati solo da Giappone, Cina e India.
Il 58% degli italiani usa la propria auto. Solo il 15% usa i mezzi di trasporto pubblico.
Inoltre gli italiani spendono più dei colleghi stranieri per andare al lavoro, ovvero il 4% del loro stipendio annuale.
Il pendolarismo a lunga distanza è ancora la norma, nonostante il progresso nelle pratiche di lavoro flessibile, il 20% di persone in tutto il mondo e il 23% in Italia, perde ogni giorno oltre 90 minuti per recarsi sul posto di lavoro. A rivelarlo è un’indagine Regus, leader mondiale di soluzioni per gli spazi di lavoro. In Italia, il tempo di percorrenza media impiegato per andare al lavoro è di 26 minuti, mentre all’estero è inferiore di un minuto, ovvero 25 minuti.
Le auto rappresentano la forma più diffusa di trasporto pendolare sia a livello globale (64%) che in Italia (58%).
“Con l’aumento del traffico nelle città e con il 59% dei pendolari milanesi per i quali il traffico sarebbe peggiorato sensibilmente negli ultimi tre anni, è deludente constatare che troppi impiegati sono ancora bloccati in auto nelle ore di punta, mentre potrebbero trascorrere quel tempo in modo più divertente o più produttivo altrove – commenta Mauro Mordini, responsabile di Regus Italia -.”
“Per affrontare gli effetti dannosi del pendolarismo sulla salute e sul morale dei lavoratori, le aziende più sagge stanno introducendo maggiore flessibilità nelle loro pratiche lavorative, cercando soluzioni per gli spazi di lavoro che consentano allo staff di lavorare stando più vicini a casa. Il lavoro a distanza e l’orario flessibile possono fornire una pausa davvero necessaria nella routine del pendolarismo settimanale, traducendosi inoltre in risparmi sugli uffici e sulla manutenzione”.
Come precedentemente menzionato, in Italia l’uso dell’auto è meno diffuso (58%) rispetto alla media globale (64%), ma l’auto rappresenta il mezzo di trasporto preferito, mentre nelle città solo il 15% utilizza la metropolitana o i mezzi di superficie per andare al lavoro. Le modalità meno diffuse di trasporto in Italia sono la bicicletta e il car pooling, con solo l’1% di persone che ricorrono a tali soluzioni.
Un altro problema che i pendolari sono costretti ad affrontare è il costo del viaggio. Mentre a livello globale solo il 7% dei pendolari spende il 10% o più del proprio stipendio per andare da casa al lavoro e viceversa e la media di costo è del 3,3% – in Italia la spesa sale e in media per il tragitto casa-lavoro-casa costituisce il 4% dello stipendio annuale., con inoltre il 9% degli intervistati che spende almeno il 10% del proprio stipendio annuale per andare al lavoro. Un buon 17% poi spende fra il 5 e il 10% mentre all’estero rientra in questa spesa solo il 14% del campione.
Secondo le ricerche mediche, lo stress indotto dal pendolarismo può essere responsabile dell’aumento della pressione sanguigna, di disordini a carico del sistema muscolo-scheletrico, di una maggiore ostilità e di effetti negativi sulle prestazioni cognitive. Pertanto, Regus sottopone a regolari sondaggi la propria base di contatti aziendali, costituita da oltre un milione di presenze, per sondare le dimensioni del fenomeno del pendolarismo.
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Metodologia della ricerca
I dati forniti fanno parte della ricerca Regus GBS – Great Big Survey che ha intervistato più di 15.000 businessman e dipendenti in tutto il mondo tra febbraio e marzo 2010 per un campione altamente rappresentativo della classe dirigente. Manu Mich. – clickmobility.it

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