“Si vogliono alterare le condizioni normative ed economiche dei lavoratori e questa è una strada inaccettabile per i sindacati. Il trasporto pubblico è da considerarsi parte integrante dello Stato sociale e come tale andrebbe trattato”
Si è interrotta la trattativa che vedeva sedute allo stesso tavolo Tpl Linea, Regione e organizzazioni sindacali.
Lo stop al confronto ha spinto le organizzazioni sindacali a indire per oggi uno sciopero di quattro ore dalle 10,15 alle 14,15 e la richiesta di ritiro immediato del piano aziendale.
Razionalizzazione, incremento tariffario e produttività interna. Su queste tre linee si stanno adoperando le aziende del trasporto pubblico locale della Liguria a fronte dei tagli regionali per il settore “Tpl Linea insiste solo sulla strada dell’implementazione della produttività interna, con condizioni che diventano insostenibili per i lavoratori, che già hanno dovuto subire una lunga azione di risanamento” spiegano i sindacati nel presentare le ragioni dello sciopero.
“Si vogliono alterare le condizioni normative ed economiche dei lavoratori e questa è una strada inaccettabile per i sindacati. Il trasporto pubblico è da considerarsi parte integrante dello Stato sociale e come tale andrebbe trattato”.
I sindacati, nel presentare la protesta, hanno fatto il punto sui numeri della crisi: i tagli al servizio pubblico in provincia di Savona, per il 2011, saranno tra i 3,5 e i 3,9 milioni di euro.
Una situazione di crisi che coinvolge tutta la regione, dove si dovrà rinunciare in totale a 65 milioni di euro. Secondo Claudio Schivo della Filt Cgil “il tavolo di confronto del 26 ottobre scorso in Prefettura non ha avuto conseguenze e la tensione è rimasta alta anche durante l’incontro al Milleluci – ha detto Schivo -. Inoltre aspettavamo un vertice in Provincia, si era parlato del 12 novembre ma nulla si è mosso, quindi abbiamo indetto lo sciopero”.
Per Andrea Gatto della Faisa Cisal “è difficile trovare l’accordo con un’azienda incoerente, che promette e non mantiene e che che cambia idea troppo spesso”.
Infine è emersa anche una considerazione sull’ipotesi trapelata nei giorni scorsi dell’azienda unica di trasporto pubblico regionale
“Certamente a livello di sistema potrebbe essere una soluzione ottimale, sul piano delle infrastrutture, delle politiche di gestione oltre che dei servizi e delle tariffe, con la possibilità di sviluppare economie di scala. Il problema è che un'operazione del genere richiede tempi di realizzazione troppo lunghi, mentre ora siamo in un momento in cui le aziende di trasporto hanno bisogno di soldi…” concludono i sindacati.Manu Mich. – clickmobility.it