Due le linee progettuali che verranno presentate domani al Ministero dell’Università e della Ricerca. La prima, che vede impegnati costruttori e fornitori di componentistica, sarà dedicata specificamente alla mobilità elettrica, mentre la seconda, che beneficerà del contributo di 17 protagonisti tra università e centri di ricerca, sarà finalizzato all’innovazione
Il futuro delL'auto elettrica italiana riparte domani.
L'occasione è segnata dal lancio di due piattaforme realizzate dalle eccellenze italiane delL'inustria e della ricerca che puntano dritto allo sviluppo della progettualità nel settore delL'auto elettrica.
Presenze del calibro di FIAT, Ferrari, Pininfarina, colossi dell’industria energetica quali ENI e Enel, oltre ad un nutrito gruppo di imprese operanti in settori dell’industria e dell’economia italiana e diversi centri di ricerca universitari tra i più importanti d’Italia sono coinvolti nel progetto promosso dall’associazione di Confindustria Assoknowledge e dall’ATA – Associazione tecnica dell’automobile -.
Il progetto intende trovare un punto d’incontro tra i diversi approcci e stabilire le priorità per presentare a Bruxelles progetti concreti in modo da ottenere fondi.
Due le linee progettuali che verranno presentate domani al Ministero dell’Università e della Ricerca.
La prima, che vede impegnati costruttori e fornitori di componentistica, sarà dedicata specificamente alla mobilità elettrica, mentre la seconda, che beneficerà del contributo di 17 protagonisti tra università e centri di ricerca, sarà finalizzata all’innovazione.
"L’Europa chiede ai Paesi di avere un interfaccia con cui discutere i programmi ambientali e questa piattaforma mi sembra in tal senso un’iniziativa lodevole – ha spiegato Nevio Di Giusto, amministratore delegato del Centro ricerche FIAT -Ma è fondamentale che si stabiliscano poche cose da fare, bene e fino in fondo. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità.
Sfruttare le sinergie date da queste due piattaforme sembra essere l’unico modo per recuperare terreno e competitività con il resto d’Europa. C’è tanto lavoro da fare ovviamente, ma già il fatto di essere riusciti a mettere d’accordo un così vasto numero di soggetti sembra di certo un buon punto di partenza".
Manu Mich. – clickmobility.it

Clickmobility:


