Dura la replica dei sindacati

Firenze. Ataf: si va verso la privatizzazione dell’azienda

Firenze. Ataf: si va verso la privatizzazione dell’azienda

Dal confronto fra i soci ieri è emersa la scelta della vendita, probabilmente dell'intero ramo bus, ai privati, spetterà all'assemblea dei soci la decisione definitiva. Resterà pubblico il patrimonio immobiliare

Una decisione ufficiosa quella scaturita ieri dal summit di Palazzo Vecchio alla presenza dei rappresentanti dei Comuni soci dell'azienda. Il destino di Ataf sarebbe legato alla privatizzazione ma la decisione definitiva sarà presa dall'assemblea dei soci. Dalle prime informazioni comunque i soci sarebbero intenzionati a vendere ai privati l'intero ramo gestione del servizio, lasciando in mano pubblica il solo patrimonio immobiliare. Ataf, oggi completamente pubblica, potrebbe essere divisa in due società. Da un lato Ataf Reti, interamente pubblica, che dovrebbe accollarsi il debito strutturale dell’azienda (sui 14 milioni di euro): qui confluiranno i beni immobili (depositi e sedi), le paline, le pensiline e una ventina di lavoratori dei settori amministrativi.  L’altra, Ataf Gestione Srl, messa in vendita sul mercato al 100%: compresi parco bus, autisti e controllori di titolo (un migliaio di persone circa).   Una privatizzazione che dovrà far riflettere gli interessati ad acquisire la realtà trasportistica visto anche l'annunciato bando di gara unico della Regione per il trasporto pubblico. Duri i commenti dei sindacati che rimarcano come l'operazione andrebbe contro il risultato referendario nel quale i cittadini hanno detto no alla privatizzazione dei servizi pubblici.   "Sono esterrefatto – commenta  Massimo Milli (Cgil), vicecoordinatore della Rsu -. L’azienda opera ancora fregandosene dei lavoratori. Non è stato rispettato l’esito dei referendum di giugno, dove la gente ha detto che i servizi devono restare pubblici. Renzi aveva detto che ci avrebbe convocato entro giugno, stiamo aspettando". "Sono preoccupato – aggiunge Americo Leoni (Faisa) -. Peggioreranno il servizio e le condizioni dei lavoratori. Privato non significa più servizi e meno costi". "Vergogna – conclude Alessandro Nannini (Cobas) – I sindaci del Pd che sono saliti sul carro dei referendum ora privatizzano Ataf".

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