Annunciata l'attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione

Pescara. Gtm: dipendenti verso lo sciopero, rotte le trattative con l’azienda

Pescara. Gtm: dipendenti verso lo sciopero, rotte le trattative con l’azienda

La decisione al termine dell'incontro di ieri fra sindacati e azienda. Nodo centrale della contesa è la disdetta da parte dell'azienda degli accordi sulla trasformazione dei contratti degli autisti da part time a full time

Si preparano all’agitazione i dipendenti della Gtm, la società di trasporto pubblico del capoluogo adriatico. Dopo un incontro avuto ieri tra i sindacalisti di Filt Cgil e Uiltrasporti e l’azienda, i dipendenti annunciano l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, rompendo le trattative e preparandosi allo sciopero. Al centro della contesa c’è la disdetta unilaterale degli accordi sulla trasformazione dei contratti degli autisti da part time a full time.   L’annuncio viene dato con una lettera che i rappresentanti sindacali Franco Rolandi e Alberto Cilli hanno inviato al presidente della Gtm Michele Russo, all’assessore regionale ai trasporti Giandonato Morra e al Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono.   “Tutto questo mentre nel settore impiegatizio si continua senza alcun vincolo ad assumere e a trasformare a full time – sottolineano i sindacalisti -. Dai dati aziendali si riscontrano valori abnormi di straordinario degli uffici 10 volte superiore a quello delle officine e gli autobus non vengono riparati”. I sindacati puntano il dito su quella che definiscono una vera e propria "disparità tra i trattamenti contrattuali dei dipendenti amministrativi e quella di autisti e meccanici".   “E’ noto che la Gtm di Pescara, pur avendo subìto per motivi contingenti tagli inferiori rispetto alla media riscontrabile dalle altre 55 imprese regionali, è stata l’unica azienda di trasporto a notificare immediatamente una condizione di esuberi (peraltro nel solo settore in cui operano gli autisti) e ad intervenire unicamente attraverso la leva della contrattazione di secondo livello, andando a colpire il personale con minori diritti e con le retribuzioni più basse. A nulla è oltremodo servita la disponibilità con la quale i sindacati hanno responsabilmente avallato e sostenuto un piano di prepensionamenti ed incentivi all’esodo predisposto dall’azienda con il quale è stato possibile assicurare la fuoriuscita dalla Gtm di circa 15 unità lavorative con indubbi ed importanti riflessi sul costo del lavoro".

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