Su manovra economica e dintorni interviene il segretario generale Uiltrasporti

Roma. Tpl, settore da rifondarsi alla base: parola di Luigi Simeone

Roma. Tpl, settore da rifondarsi alla base: parola di Luigi Simeone

Simeone: "Nel tpl abbiamo diffuse crisi in giro per il Paese, da Palermo a Genova, passando per Napoli e Roma, fatte perfino di mancanza di risorse per corrispondere gli stipendi. La “liberalizzazione” da sola dove può arrivare?"

Il settore del trasporto pubblico locale? "Va rifondato alla base".
Ne è convinto il segretario generale Uiltrasporti Luigi Simeone, che interviene in merito alla manovra economica del Governo "oggetto in queste ore di “trattative” che appaiono più dettate da posizioni di parte, che da reali convinzioni di ciò che è negli interessi dei cittadini e dei lavoratori, come sempre chiamati a fornire, a prescindere, la propria quota di  sacrificio".

"Quello del tpl è un settore che va rifondato alla base, riscrivendo le competenze, le titolarità e fissando vincoli chiari e definiti fuori dai quali bisogna individuare poteri sostitutivi del Governo Centrale, in questo quadro bisogna necessariamente  individuare un strumento di sostegno al reddito capace di sostenere gli stati di crisi  che ulteriormente si determineranno se si andrà, come si deve, ad un processo di semplificazione gestionale ineludibile – sottolinea Simeone -".
 
"Nella manovra si punta tutti convinti alle “liberalizzazioni” come se queste da sole potessero risolvere l’annosa, insostenibile, deprecabile condizione delle “Società di gestione dei Servizi Pubblici” da sempre fonte d’indebitamento senza controlli e nella disponibilità di quella stessa politica che poi le affossa, quando le eredita da passate gestioni, scaricando sui cittadini e sui lavoratori addetti, tutte le diseconomie e i maggiori costi, che di solito si traducono in aumenti delle tariffe e tagli ai servizi e agli organici.
 
In quest’occasione come sempre si è ripetuta la storia, nel tpl abbiamo diffuse crisi in giro per il Paese, da Palermo a Genova, passando per Napoli e Roma, fatte perfino di mancanza di risorse per corrispondere gli stipendi.
 
Allora c’è da chiedersi  dove la “liberalizzazione” da sola può arrivare, se  sarà un altro annuncio a effetto, se rimarranno ancora 1200 aziende  senza un controllo vero e nella esclusiva disponibilità degli Enti Locali, e in tal caso vista la reale mancanza di risorse si rischiano veramente situazioni “ingestibili”.
 
I Ministeri del Lavoro, dei Trasporti e dei Rapporti con le Regioni sono chiamati ad una veloce sintesi per la definizione con le parti sociali, gli Enti Locali e le Aziende di un Fondo di Solidarietà finanziato anche contrattualmente con il CCNL, capace di superare lo stato di crisi e puntare allo sviluppo, sono in gioco la vivibilità delle nostre città ed il futuro di 110.000 famiglie e il tempo è scaduto".

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