Il presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è convinto che la nuova norma sulle aziende ferroviarie vada abolita, definita "fortemente anticoncorrenziale". E' necessaria la creazione di un'Authority ad hoc "senza concorrenza é a rischio la vitalità', già compromessa, del sistema economico"
I trasporti? Autentica 'maglia nera' della liberalizzazione.
A sostenerlo è Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
La manovra bis non aiuta affatto la liberalizzazione, sostiene Catricalà, che chiede a gran voce l'abolizione della nuova norma sulle aziende ferroviarie "fortemente anticoncorrenziale", che prevede l'obbligatorietà per le aziende ferroviarie di adottare il contratto di riferimento del settore, in pratica quello di FS, che rende difficile l'ingresso di nuovi operatori.
Accanto alla richiesta di abolizione di questa norma Catricalà è soprattutto convinto di quanto sia necessaria la creazione di una Autorità dei trasporti, che dovrebbe occuparsi di aeroporti, autostrade e treni.
"Un'autorità di sorveglianza ad hoc consentirebbe di evitare situazioni tipo quella di Arenaways e di gestire al meglio la questione tariffe e concessioni – spiega Catricalà -".
Il mercato in Italia è liberalizzato solo per il 49%, come nel 2009, e appena due punti sopra la quota di cinque anni fa, stando allo studio annuale dell'Istituto Bruno Leoni, che è stato anticipato dal quotidiano.