Tpl senza risorse

Roma. La Cna Fita denuncia: “Lazio tpl a rischio collasso”

Roma. La Cna Fita denuncia: “Lazio tpl a rischio collasso”

"Le aziende sono state costrette a tirare fuori i soldi, da dicembre a oggi, di tasca propria o ricorrendo ai prestiti bancari" spiega Massimo Cenciotti, della presidenza Cna Fita di Roma

"Da nove mesi senza pagamenti da parte della Regione, le aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale rischiano il collasso. A una ditta che opera in 10 Comuni laziali, con almeno 7 addetti per ogni concessione, ad esempio, mancano fino a oggi all'appello 230mila euro per pagare autisti e dipendenti".    A denunciarlo, in una nota, la Cna Fita di Roma che specifica come "le aziende sono state costrette a tirare fuori i soldi, da dicembre a oggi, di tasca propria o ricorrendo ai prestiti bancari".   "Mancano i soldi per stipendi, contributi, bolli, assicurazioni e gasolio – dice Massimo Cenciotti, della presidenza Cna Fita di Roma – Le nostre aziende arrivano a garantire da 10 a 70, e oltre, linee ogni giorno. Ma senza risorse, a fine mese, siamo pronti a incrociare le braccia se la Regione non darà risposte".   "Ci rivolgiamo alla governatrice Polverini perché metta il trasporto pubblico locale in cima alle priorità e individui le risorse necessarie a proseguire un servizio essenziale per la comunità: un servizio che consente ogni giorno a centinaia di pendolari del Lazio di recarsi al lavoro o a scuola, raggiungere gli ospedali o le stazioni limitrofe. Chiediamo, infine, il coinvolgimento dei Comuni, che sono i diretti destinatari del nostro servizio, affinché individuino con la Regione forme di collaborazione e ci diano risposte immediate".

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