L’amministratore delegato di FS Italiane ha evidenziato come non sia possibile competere in un mercato liberalizzato se il costo del lavoro orario è superiore del 40% rispetto
Senza un accordo con i sindacati per un nuovo contratto di lavoro che consenta di competere sul mercato, le Ferrovie dello Stato Italiane saranno costrette alla risoluzione del contratto di lavoro. “Le Ferrovie dello Stato Italiane sono pronte a disdettare il contratto se non si arriverà a un accordo con i sindacati”. Lo ha ribadito l’amministratore delegato del Gruppo FS, Mauro Moretti, a margine di un’audizione alla Camera. “Se non avremo l'adesione sindacale per un nuovo contratto – ha proseguito Moretti – abbiamo detto loro che dovremo disdettare quello attuale”. A chi chiedeva quale fosse il modello di riferimento proposto ai sindacati, il top manager ha risposto: “Tutti tra quelli firmati in altre società, tranne il nostro scaduto da 4 anni”. Moretti ha quindi lamentato il fatto che i sindacati abbiano firmato contratti con altre società al di fuori di quel contratto unico della mobilità che tutte le parti dicono di voler fare. “Noi – ha ripetuto parlando delle cifre illustrate in audizione – non possiamo competere in un mercato liberalizzato se il nostro costo del lavoro orario è superiore del 40% rispetto agli altri operatori". Secondo l’ad di FS Italiane il modello contrattuale da applicare ai dipendenti delle Ferrovie “non deve essere il nostro, perché è il peggiore in assoluto”.