Obiettivo il ripristino dei fondi su tpl e ferroviario e il rinnovo del Ccnl

Roma. Confermato lo sciopero nazionale dei trasporti domani e venerdì

Roma. Confermato lo sciopero nazionale dei trasporti domani e venerdì

"In assenza di un reintegro delle risorse tagliate al settore, è fondato il rischio di una drastica riduzione del servizio pubblico con gravi conseguenze per la mobilità dell’intero Paese e per l’occupazione dei dipendenti del settore e dei lavoratori dell’indotto che già scontano pesantemente gli effetti dei tagli ai treni notturni"

Settimana di passione per i trasporti. Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Orsa, Faisa-Cisal Fast hanno confermato il blocco dei trasporti.
Domani si asterranno dal lavoro gli addetti ai servizi extraurbani di TPL su gomma, venerdì tutto il restante personale addetto ai servizi di trasporto pubblico locale, dalle
ore 21 di domani alle ore 21 di venerdì tutto il personale addetto al trasporto ferroviario.

Gravi disagi per la circolazione sono previsti venerdì anche a causa del blocco delle attività proclamato dal servizio taxi su tutto il territorio nazionale. Si uniranno i piloti e gli assistenti di volo della Meridiana che incroceranno le braccia per quattro ore, dalle 14 alle 18.

Lo sciopero degli addetti alla mobilità è stato indetto per il riprestino dei fondi su tpl e trasporto ferroviario e per il rinnovo del Ccnl.

"Dal 30 novembre, giorno di proclamazione, ad oggi non è intervenuto nessun nuovo elemento a favore del trasporto pubblico locale e del settore ferroviario, per cui lo sciopero è confermato con le stesse modalità – spiegano le organizzazioni sindacali -.
Una scelta che penalizza per l’ennesima volta gli incolpevoli cittadini di questo Paese, e i lavoratori coinvolti nella protesta, con la perdita del salario in un quadro di difficoltà economiche generali che già li svantaggia.

In assenza di un reintegro delle risorse tagliate al settore, è fondato il rischio di una drastica riduzione del servizio pubblico con gravi conseguenze drammatiche per la mobilità dell’intero Paese e per l’occupazione dei dipendenti del settore e dei lavoratori dell’indotto che già in questi giorni scontano pesantemente gli effetti dei tagli ai treni notturni.

In questo quadro assume eccezionale importanza la vertenza sul CCNL della Mobilità che di fatto è bloccata dalla fine di ottobre sui due tavoli di categoria (trasporto pubblico locale e attività ferroviarie).

Nel tpl l’atteggiamento di indisponibilità delle associazioni datoriali ha impedito perfino l’analisi nel merito delle proposte di modifica dell’attuale testo normativo, nonostante le continue sollecitazioni in tal senso dei rappresentanti del Ministero dei Trasporti presenti alla trattativa, la quale è bloccata dal 27 ottobre.

Asstra ed Anav hanno strumentalmente perseguito una logica di difesa degli interessi dell’attuale sistema delle imprese, incuranti del tracollo che molte realtà stanno già vivendo con servizi ridotti e ritardi nel pagamento dei salari e dei contributi previdenziali.

Nelle attività ferroviarie il negoziato per il rinnovo del CCNL è interrotto dal 31 ottobre 2011 per decisione delle parti datoriali. Questa scelta sbagliata da parte delle rappresentanze datoriali è basata sull’insoddisfacente stato di avanzamento del negoziato sui capitoli riguardanti l’orario di lavoro, la classificazione professionale e la conseguente retribuzione, lo svolgimento del rapporto di lavoro. In questo contesto si inserisce in modo significativo l’atteggiamento negativo e di totale chiusura tenuto dal Gruppo FS sulla vicenda dei servizi di pulizia ferroviaria, accompagnamento e manutenzione notte e ristorazione a bordo".

"Per poter dare una svolta al negoziato sul CCNL della Mobilità è necessario – proseguono i sindacati -:
– il ripristino delle necessarie risorse per i servizi di TPL e per i servizi ferroviari regionali da realizzare di concerto tra lo Stato e la Conferenza Regioni, in modo che i provvedimenti necessari siano resi immediatamente trasferibili dalle Regioni alle aziende per dare una prospettiva concreta al settore;
– regole chiare per l’affidamento dei servizi, mediante determinazione di ottimali bacini di utenza superiori a quelli attuali e capaci di stimolare l’aggregazione delle imprese;
– in presenza di un’ ulteriore fase di liberalizzazione nel settore ferroviario, una regolazione contrattuale che contrasti il dumping sociale;
– la necessità di dare una risposta alle giuste aspettative economiche de i lavoratori per l’intero triennio contrattuale 2009-2011".
 

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