Emerge una sostanziale tenuta del numero di operazioni di fusione e acquisizione censite nel 2010 (107) rispetto al 2009. Si tratta di un assestamento che segue la straordinaria flessione registrata tra il 2007 (249) e il 2009 (111). Rapporto su internazionalizzazione
In controtendenza rispetto allo scenario globale, torna a crescere nel mercato italiano il numero di fusioni e acquisizioni (M&A) nel settore dei trasporti (+12,5%) e, in particolare, matura a passo veloce l'internalizzazione della logistica
Online la nuova edizione del Rapporto “L’internazionalizzazione del trasporto: la posizione dell’impresa italiana” aggiornata al biennio 1 aprile 2009–31 marzo 2011.
Il Rapporto contiene come di consueto:
– l’andamento della bilancia dei pagamenti per i servizi di trasporto e misurazione delle quote di mercato dei vettori italiani nel traffico transfrontaliero;
– rilevazione e lettura delle principali operazioni di fusione e acquisizione (M&A) e degli accordi stipulati sul mercato globale e italiano.
L’obiettivo è fare il punto, a due anni di distanza, sulla posizione competitiva delle imprese italiane all’interno dello scenario globale.
Dalla sintesi in merito al mercato globale emerge una sostanziale tenuta del numero di operazioni di fusione e acquisizione censite nel 2010 (107) rispetto al 2009. Si tratta di un assestamento che segue la straordinaria flessione registrata tra il 2007 (249) e il 2009 (111).
Diminuiscono le acquisizioni di asset e di minoranza, particolarmente cresciute nel 2009: questo indica una positiva inversione di tendenza rispetto alle strategie di ritorno al core business con dismissioni di intere divisioni aziendali e ai più cauti processi di riposizionamento condotti in fase recessiva ed effettuati tramite ingressi di minoranza.
Indizi di segno positivo vengono anche dalla propensione all’internazionalizzazione, misurata dalle M&A concluse tra soggetti di diversa nazionalità e tra soggetti appartenenti ad aree geo-economiche diverse. Entrambe le voci, in netto ribasso nel biennio 2009-2010, tornano a ordini di grandezza elevati nel primo trimestre 2011.
Il numero di operazioni di M&A siglate tra operatori di nazionalità diversa è indicatore della internazionalizzazione dei vari mercati (Paesi) che competono sul mercato internazionale del trasporto. Nel 2010, circa il 52,3% delle operazioni concluse è stato portato a termine da operatori di nazionalità diversa, in linea con il 2009.
Nel primo trimestre 2011 trova tuttavia nuovo slancio la propensione degli operatori ad investire sul mercato internazionale. Il motivo dell’ intensificarsi delle operazioni internazionali può forse essere riconducibile alla ripresa dell’economia globale registrata tra la metà del 2011 e i primi mesi del 2011 e al conseguente recupero del grado di fiducia da parte degli operatori.
A ciò si aggiunge l’intensificazione delle transazioni tra aree geo-economiche diverse, dopo la caduta verticale dei precedenti anni (da 109 nel 2007 a 27 nel 2010), che nei primi mesi del 2011 detengono una quota sul totale M&A pari al 48% contro il 29% dell’analogo periodo nel 2010.
L’esame delle M&A tra aree diverse promuove tra gli operatori che maggiormente intraprendono investimenti cross-area quelli dell’Europa occidentale (Francia, Regno Unito e Danimarca) e quelli del Far East (Giappone e Sin-gapore), seguendo tuttavia diversi ordini di motivazioni.
Con riferimento alle strategie di acquisizione sul mercato globale, i dati 2010 confermano che le operazioni di M&A sono portate a termine soprattutto con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione (38% dei casi).
Diminuisce invece la propensione ad aggredire nuovi mercati (13% delle operazioni, contro il 26% del 2008) ed aumentano contestualmente le acquisizioni concluse allo scopo di intraprendere percorsi di sviluppo congiunto.
Resta pressoché invariata la quota di operazioni guidate da strategie di investimento, condotte principalmente da soggetti investitori esterni al settore. Nel 2008 le operazioni condotte a scopo di investimento erano diminuite drasticamente dopo avere interessato nel 2007 – ultimo anno di boom economico – ben 1 operazione su 5 (20,5%).
Nel biennio 2009-2010 il ruolo di queste operazioni è tornato ad assestarsi sul 15-16% del totale.
Dal punto di vista del soggetto cedente (che nella metà dei casi coincide con la compagnia acquisita), dalle transazioni censite emerge che il primo obiettivo della cessione d’impresa o di quote d’impresa è, nel 2010, il disinvestimento (40% del totale M&A), mentre un terzo degli operatori dismette per favorire l’ingresso di un operatore leader nazionale o internazionale in grado di sostenere il rilancio dell’azienda (32%).
Sul fronte degli investimenti, la recessione non sembra avere intaccato i programmi di sviluppo dei Paesi emergenti per dotarsi di infrastrutture competitive. Rivelano grandi ambizioni per il futuro posizionamento soprattutto i piani di Marocco, Cina e Emirati Arabi Uniti. In Asia, poi, Cina, Corea del Sud, Giappone e Singapore perseguono obiettivi di consolidamento ed espansione. In Europa, gli operatori tedeschi confermano il proprio dinamismo con accordi e acquisizioni nel quadrante mitteleuropeo con lo scopo di assumere il controllo di network collaudati nei traffici di terra verso est, con un crescente interesse per l’area balcanica. In allegato rapporto ….