Nel Prit le basi per una maggiore integrazione tra gli interventi sul trasporto urbano e quelli sull'extraurbano

Bologna. Prit 2010-2020: parere favorevole dalla Commissione regionale bilancio

Bologna. Prit 2010-2020: parere favorevole dalla Commissione regionale bilancio

Il Piano propone l’integrazione degli obiettivi regionali con quelli nazionali ed europei rivolti ad offrire ai cittadini sistemi di trasporto che rispondano ad esigenze economiche sociali e ambientali della società

Parere positivo al Piano regionale integrato dei trasporti 2010-2020. Lo ha espresso a maggioranza (contraria Lega Nord; astenuti  Pdl, Mov5stelle, Udc), in sede consultiva, la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi.

Il Prit decennale, che costituisce il principale strumento di pianificazione dei trasporti a livello regionale, è stato preso in esame dalla commissione in particolare per gli aspetti che attengono il recepimento della normativa europea.

Il Piano propone l’integrazione degli obiettivi regionali con quelli nazionali ed europei rivolti ad offrire ai cittadini sistemi di trasporto che rispondano ad esigenze economiche sociali e ambientali della società e in particolare offrire un’elevata mobilità, proteggere l’ambiente, diminuire gli incidenti stradali, favorire l’innovazione, incrementare la co-modalità tra i vari mezzi di trasporto.

Gli obiettivi posti dall’Europa per le politiche dai trasporti sono assunti dal Prit come un riferimento saldo per l’elaborazione delle proprie strategie di intervento. Tra i pilastri, il Libro bianco dei trasporti (2011) del quale il Piano regionale condivide alcume priorità strategiche. Tra queste la sicurezza stradale, al centro della strategia europea, che assume un ruolo centrale anche nel Prit, come obiettivo che deve permeare trasversalmente le diverse azioni, dalla realizzazione infrastrutturale alla formazione di una nuova cultura e in generale alle politiche di gestione della mobilità. Altro punto l’attenzione per la mobilità urbana e in generale per gli spostamenti dell’ ”ultimo miglio”.
Nel Prit, coerentemente, si gettano le basi per una maggiore integrazione tra gli interventi sul trasporto urbano e quelli sul trasporto extraurbano, ad esempio nell’ottimizzazione dell’offerta di “mobilità sostenibile” (Tpl, biciclette) o nel campo della logistica urbana, che può e deve giocare un ruolo rilevante nella catena degli spostamenti delle merci.

Inoltre, il successo ottenuto con la conversione dei mezzi a metano e gpl, l’evoluzione della tecnologia per la produzione di batterie e la produzione di veicoli ibridi, consentono di immaginare per il 2020 la sostituzione di un numero consistente di veicoli tradizionali con veicoli elettrici, a partire dalle biciclette in alternativa ai motocicli, fino ai veicoli commerciali leggeri per i centri storici. Altro punto, l’attraversamento dei veicoli pesanti per il trasporto delle merci, dal quale l'Emilia-Romagna è particolarmente interessata: si parla di un volume di 60 milioni di tonnellate di merci che attraversano la regione su un totale di 350 milioni di tonnellate di merci movimentate in un anno. Il nuovo Prit intende affrontare il problema rispetto al quale il Libro bianco e la direttiva europea "Eurovignette" offrono una robusta sponda istituzionale, ribadendo i principi del “chi usa paga” e “chi inquina paga”.

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