L’ordine del giorno, in particolare, manifesta l’impossibilità di rinnovare il contratto collettivo nazionale e la necessità di rivedere la contrattazione di 2° livello, nonché di definire degli strumenti normativi di gestione degli esuberi
Il Consiglio direttivo di Asstra, che riunisce i vertici delle maggiori imprese di trasporto pubblico locale in Italia, ha adottato un ordine del giorno di natura politica per denunciare la difficile situazione economico-finanziaria in cui versa il settore del trasporto pubblico locale e le conseguenze gravi sul piano del lavoro che questa crisi comporta per il settore.
In particolare l’ordine del giorno manifesta l’impossibilità di rinnovare il contratto collettivo nazionale e la necessità di rivedere la contrattazione di 2° livello, nonché di definire degli strumenti normativi di gestione degli esuberi. L’ordine del giorno è stato inviato al presidente del Consiglio dei Ministri con una lettera in cui Asstra evidenzia che i vincoli di finanza pubblica, ricadenti anche sulle autonomie territoriali, non rendono possibile il rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2007 e che la riforma dei trattamenti pensionistici ha come conseguenza il rallentamento del processo di turn-over e l’aumento dei lavoratori inabili alle mansioni nel settore dei trasporti pubblici locali.
Ecco nel dettaglio l'ordine del giorno …
“L’attuale situazione delle aziende del tpl, per quanto variegata sul territorio nazionale, è caratterizzata da una profonda e diffusa crisi economico e finanziaria, connotata da una situazione di profondo squilibrio delle risorse necessarie per il settore ed aggravata dalle recenti manovre di contenimento della spesa pubblica varate dal Governo.
A ciò si aggiunge che l’ulteriore riduzione di risorse statali spettanti per il 2012 al fine di ulteriormente garantire il concorso da parte delle Regioni agli obiettivi di finanza pubblica, produce significative ricadute sul comparto ferro – gomma, con una complessiva tendenza al peggioramento della situazione.
Ciò comporta :
– l’impossibilità di procedere al rinnovo del CCNL, ferma restando l’applicazione dell’accordo ponte dell’aprile-maggio 2009 nonchè la disponibilità alla formale sottoscrizione del documento del 30 settembre 2010 sulla disciplina dei 4 punti relativi al nuovo CCNL della mobilità;
– la necessità di procedere in sede aziendale ad una rivisitazione della contrattazione di 2° livello che comporti, in un complessivo ambito di riorganizzazione aziendale, un aumento di flessibilità e produttività tali da ottimizzare i costi di gestione, produrre un abbattimento del costo per unità di prodotto, compensare il taglio delle risorse disponibili per il settore ed eliminare gli effetti negativi di eventuali accordi aziendali in deroga alla normativa nazionale;
– la necessità di individuare strumenti normativi di gestione degli esuberi che, salvaguardando per quanto possibile l’occupazione, incentivino l’adozione di contratti di solidarietà difensivi, incentivazioni all’esodo, formazione/riqualificazione e mobilità del personale".