Le commissioni Statuto e Territorio in seduta congiunta approvano la relazione relativa alla clausola valutativa della norma 35 servizi attivati, 18 imprese beneficiarie
Almeno 2.100.000 tonnellate di merci movimentate all’anno solo per quanto riguarda il traffico aggiuntivo, a fronte di una ipotesi di 2.300.000 tonnellate all’anno, effettuata però in tempi “in cui era forte la propensione a immaginare una ripresa”; e 35 servizi attivati, per un totale di 18 imprese beneficiarie nei due bandi promossi nel 2010: sono questi i risultati della legge regionale 15/2009, che co-finanzia per i primi 120 chilometri il trasporto merci su ferro con origine e/o destinazione in Emilia-Romagna, illustrati nella seduta congiunta delle commissioni 'Statuto e regolamento' e 'Territorio, ambiente, mobilità dal direttore generale del servizio Mobilità della Regione, Paolo Ferrecchi.
Risultati “in linea con le attese”, bisogna quindi "assolutamente proseguire su questa strada, nonostante alcuni aspetti non del tutto soddisfacenti da imputare alla crisi del settore”, che ha visto una contrazione dei volumi del 30% a fronte di un calo solo del 10% del trasporto su strada: a dichiararlo Antonio Mumolo, vicepresidente della Commissione Statuto, annunciando il suo giudizio favorevole sulla relazione relativa alla clausola valutativa della norma, il provvedimento che definisce le attività per il controllo sull’attuazione della legge e per la valutazione degli effetti delle politiche sul territorio e sui cittadini. La relazione è stata poi approvata all’unanimità, dopo gli interventi dei consiglieri Andrea Pollastri e Alberto Vecchi (Pdl), Monica Donini (Fds) e Roberto Montanari (Pd).
Vecchi e Pollastri, oltre a sottolineare l’importanza e l’utilità della clausola valutativa, hanno portato l’attenzione sulle “problematicità legate agli investimenti del tema delle infrastrutture”. Le principali difficoltà, riporta la relazione, riguardano infatti “l’indisponibilità dei carri per riparazioni o revisioni eccessivamente dilazionate nel tempo”, con picchi del 40% per quanto riguarda i mezzi più specializzati. Donini ha suggerito di accompagnare la decisione ad una analisi contro-fattuale sui dati registrati dalle aziende non coinvolte dagli incentivi, mentre Montanari ha rilanciato la proposta di ricorrere al voto per ogni clausola valutativa.
Una volta approvata la relazione, la discussione è passata alla commissione Territorio, ambiente e mobilità: su proposta di Giovanni Favia (Mov5stelle), il presidente Damiano Zoffoli ha dato il benestare a un focus sul settore attraverso l’audizione dei soggetti protagonisti della logistica in Emilia-Romagna. Sono poi intervenuti Sandro Mandini (Idv), per chiedere conto dell’assetto infrastrutturale dell'Emilia-Romagna che al momento conta 9 impianti principali e punta sulla chiusura dei piccoli scali in favore del potenziamento dei nodi più strutturati e meglio localizzati, e Gabriele Ferrari (Pd), sostenendo come “la politica non sia sufficiente rispetto ai bisogni che abbiamo, cioè la sintesi complicatissima tra due filosofie differenti come la qualità dell’aria e l’ottimizzazione dei costi”. Favia ha infine chiesto alla Regione un ulteriore sforzo economico, dal momento che “le risorse attuali sono ancora inadeguate per un settore così strategico che rientra nelle scelte politiche integrate”.