I dati illustrati dai rappresentanti di Comune, Provincia e Atv dimostrano anzitutto come, nell’ambito della ripartizione dei fondi statali, la Regione Veneto sia tra le più penalizzate d’Italia e come la provincia di Verona sia, all’interno del Veneto, quella che ha ricevuto il minore finanziamento destinato al trasporto pubblico locale
Un appello ai rappresentanti delle istituzioni veronesi affinché, nei rispettivi ambiti di competenza, si adoperino tutti insieme per individuare percorsi e soluzioni per garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato alle esigenze di una città di livello europeo come Verona attraverso l’aumento dei trasferimenti.
Questo, in sintesi, il messaggio lanciato ieri dagli assessori ai Trasporti del Comune Enrico Corsi e della Provincia Gualtiero Mazzi, insieme al presidente di Atv Massimo Bettarello e al direttore generale Stefano Zaninelli, presente il consigliere di amministrazione Luciano Perdomini.
I dati illustrati dai rappresentanti di Comune, Provincia e Atv dimostrano anzitutto come, nell’ambito della ripartizione dei fondi statali, la Regione Veneto sia tra le più penalizzate d’Italia e come la provincia di Verona sia, all’interno del Veneto, quella che ha ricevuto il minore finanziamento destinato al trasporto pubblico locale. Infatti, il contributo medio pro capite del Veneto è di 58,2 euro, a fronte di una media nazionale di 71,93 euro. Se si guarda a Verona, il contributo destinato a ciascun cittadino risulta di 36,43 euro, inferiore di 21,77 euro alla media veneta e addirittura di 35,5 euro sotto la media nazionale.
“I tagli al sistema pubblico di trasporto che si sono resi necessari nelle ultime settimane, non sono piaciuti né all’amministrazione comunale né tantomeno ai cittadini – ha affermato Corsi – dati i disagi che hanno causato al buon funzionamento del servizio sia urbano che extraurbano. Per questo vogliamo far sentire la nostra voce e se questo non dovesse bastare passeremo ad azioni concrete di protesta, contro queste ingiustizie. Ovviamente l’Amministrazione comunale ha già chiesto ad Atv di tagliare le spese accessorie, seppur ormai minime, e di predisporre un nuovo piano per il controllo dell’abusivismo, azioni mirate che renderanno ancor più efficiente il sistema ma che di certo non risolveranno il problema economico”.
“Siamo di fronte ad una penalizzazione – ha spiegato Bettarello – che, come emerge dagli ultimi dati diffusi da Asstra (Associazione nazionale che raggruppa le aziende di trasporto pubblico) non tiene conto che gli indici economico-gestionali dell’azienda veronese sono tra i migliori d’Italia, con un rapporto tra costi operativi dell’azienda e ricavi da traffico del 45 per cento, quasi il doppio della media nazionale (24 per cento)”.
Zaninelli ha ricordato che “l’azienda di trasporto urbano di Verona, dati alla mano, è storicamente una tra le migliori in Italia per l’equilibrio tra costi e ricavi; purtroppo però nel nostro Paese chi ben amministra si ritrova penalizzato rispetto alle realtà dove gli sprechi sono ancora molti. Ora però siamo arrivati ad un punto di non ritorno, non possiamo più accettare questa situazione non solo come azienda ma anche e soprattutto come cittadini veronesi, che meritano un servizio consono rispetto alle possibilità della città. Continueremo per questo ad alzare la voce affinché i tagli vengano operati altrove dove le spese di gestione del trasporto sono ancora enormi e ingiustificate”.
“I dati presentati da Atv – ha aggiunto l’assessore Mazzi – dimostrano come il sistema Verona sia ancora una volta in difficoltà rispetto ad altre realtà del Veneto e d’Italia. Se ci fosse stato un piano serio e concreto per ripartire i fondi a disposizione per il trasporto pubblico, quest’estate, a Verona, non ci sarebbero stati dei tagli così pesanti. Noi abbiamo fatto la nostra parte, convocando anche una commissione in Provincia con tutti i consiglieri regionali, ora sta a chi di dovere operare al fine di appianare le situazioni di diseguaglianza che non sono supportate da reali necessità”.