Avviato tavolo con Ministero

Trieste. Soppressione treni: Riccardi “Le Regioni sono contrarie ai tagli”

Trieste. Soppressione treni: Riccardi “Le Regioni sono contrarie ai tagli”

Riccardi: "Il fronte comune delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano ha già consentito di avviare una interlocuzione con il Ministero dei Trasporti, al quale è stata ribadita l'esigenza del mantenimento di tali servizi"

"Non appena Trenitalia ha reso nota, con una comunicazione dello scorso 7 giugno, la propria volontà di operare significative riduzioni al servizio di trasporto pubblico locale su rotaia, il Friuli Venezia Giulia e tutte le altre amministrazioni regionali coinvolte, manifestando il comune interesse al mantenimento di tali servizi, hanno subito chiesto con forza al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di assicurare le necessarie risorse per scongiurare i previsti tagli".

Lo sottolinea l'assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, anche a seguito delle critiche avanzate ieri a Trenitalia dalle organizzazioni sindacali rispetto all'annunciata decisione di sopprimere, dal 28 luglio, alcuni collegamenti interregionali.

"Il fronte comune delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano – precisa Riccardi – ha già consentito di avviare una interlocuzione con il Ministero dei Trasporti, al quale è stata ribadita l'esigenza del mantenimento di tali servizi".

"Come amministrazione regionale anche di recente siamo stati chiamati a sostenere direttamente, con risorse proprie o attraverso fondi comunitari, il mantenimento e lo sviluppo dei servizi ferroviari già oggetto di significative riduzioni da parte di Trenitalia", ricorda l'assessore, facendo in particolare riferimento all'avvio di collegamenti diurni verso l'Austria e al mantenimento di significativi collegamenti diretti della lunga percorrenza verso Roma e Milano.

"Analoghe iniziative stanno facendo le altre Regioni interessate dai tagli. E quindi chiediamo che ognuno, compreso lo Stato, faccia responsabilmente la propria parte".

L'assessore Riccardi evidenzia poi che la cancellazione decisa da Trenitalia a partire dal 28 luglio prossimo di due treni che collegano il Friuli Venezia Giulia con Venezia (il treno 2476 Trieste-Udine-Venezia delle ore 20.42 e il treno 2219 Venezia-Trieste via Portogruaro delle ore 0.21) "è vista dall'amministrazione regionale con estrema preoccupazione" in quanto si tratta "di due collegamenti 'indivisi' svolti da Trenitalia a fronte di un contratto di servizio con lo Stato. Non fanno cioè parte di quei servizi trasferiti alla Regione e che dal 2009 sono regolati dal primo contratto di servizio che abbiamo stipulato con Trenitalia".

Treni 'indivisi' gestiti dallo Stato sono presenti non solo in Friuli Venezia Giulia (oltre 30 corse al giorno che si sviluppano con treni regionali veloci sulle direttrici Trieste-Udine-Venezia e Trieste-Portogruaro-Venezia) ma anche con ulteriori treni nel vicino Veneto, in Emilia Romagna, e in Trentino Alto Adige.

Secondo Riccardi "il motivo addotto da Trenitalia per giustificare questa decisione è un possibile consistente taglio di risorse da parte dello Stato, che interesserebbe questi treni già nell'anno in corso: e in proposito il competente Ministero non ha finora fornito rassicurazioni. Si tratta di una notizia che, se confermata, porterebbe ad un taglio di servizi significativo, con il rischio concreto che i due treni di cui è stata comunicata la soppressione siano solamente il primo passo di ulteriori riduzioni".

Riduzioni dunque "da scongiurare" in considerazione del significato strategico che i treni 'indivisi' hanno per le Regioni, non solo nell'attuale assetto dei servizi ma anche in qualsiasi prospettiva di miglioramento e sviluppo degli stessi.

Infatti "per il Friuli Venezia Giulia rappresentano, oltre che un importante segmento dell'offerta ferroviaria interna alla Regione stessa, anche il collegamento con il nodo di Mestre e quindi con i treni a lunga percorrenza", puntualizza Riccardi, il quale conclude affermando che "in un periodo non facile per l'economia italiana e in generale per il sistema paese, resto convinto che vada assicurato il presidio di alcuni capisaldi tra i quali c'è sicuramente il trasporto ferroviario proprio per garantire ai cittadini della nostra regione e del nostro paese il diritto alla mobilità e la presenza di un importante elemento a servizio del sistema economico regionale".

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