Alle dichiarazioni dell'assessore regionale Rometti controreplice il segretario dell'Ugl Gaudiosi "La situazione in cui versa Umbria Mobilità è gravissima. Il vero problema è che Umbria Mobilità, nata solo 20 mesi fa, ha un’esposizione fideiussoria per circa 150 milioni di euro, ha le proprie casse con liquidità pari a zero"
“Centocinquantadue milioni di esposizione fideiussoria e per quanto riguarda la situazione creditoria per le attività svolte a Roma 49 milioni 719 mila 669 euro, sono queste le cifre al centesimo che emergono dalla relazione finanziaria redatta dal Collegio sindacale di Umbria Mobilità a seguito di una precisa richiesta di chiarimento sui conti dell’azienda avanzata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. E’ esattamente in queste cifre, senza giri di parole, che sta il nodo della questione”: così l’assessore regionale ai trasporti Silvano Rometti replica alla richiesta di dimissioni avanzata nei suoi confronti dal segretario confederale dell’UGL Umbria Enzo Gaudiosi.
“Fare annunci pretestuosi e menzogneri affermando, come ha fatto Gaudiosi, che Umbria Mobilità non ha crediti da vantare nei confronti della Regione Lazio e del Comune di Roma significa non avere consapevolezza del proprio ruolo sindacale, non tutelare i lavoratori e speculare sulla pelle dei dipendenti di Umbria Mobilità. E ciò – ha sottolineato Rometti – solo per difendere qualche ruolo dell’azienda o amministratori di altre Regioni”.
“La Regione Umbria – ha proseguito Rometti – ha costantemente proseguito in queste settimane il lavoro di approfondimento e di coordinamento delle diverse azioni per individuare gli strumenti più idonei ad affrontare la situazione e risolvere le diverse problematiche, con l’impegno di mantenere e sostenere il trasporto pubblico regionale. Abbiamo tenuto incontri con i rappresentanti sindacali, con i soci e con i diversi soggetti che, a vario titolo, sono coinvolti nella vicenda. La Regione e gli Enti locali umbri hanno inoltre provveduto ad erogare all’Azienda le risorse previste per il 2012. Ora bisogna compiere una ulteriore passo avanti per valutare e analizzare attività e contratti stipulati dall’Azienda. Bisogna fare ogni sforzo per salvare e rilanciare il core business di Umbria Mobilità, liberandosi delle società non legate al trasporto pubblico così come sottoscritto negli atti costitutivi di Umbria Mobilità e di tutto ciò che è antieconomico, appesantisce la gestione e non risponde alla missione d’impresa, che è il trasporto pubblico della nostra regione, anche ipotizzando nuovi scenari sui futuri assetti organizzativi”.
“Un lavoro delicato e complesso – ha aggiunto l’assessore – rispetto al quale la Giunta regionale riconferma la scelta a suo tempo operata di un unica azienda regionale, scelta che in Umbria ha anticipato di anni i provvedimenti del Governo recentemente annunciati dal ministro Passera che prevedono una sostanziale riduzione dei soggetti che si occupano di trasporto pubblico locale nel nostro paese, con aziende di dimensioni regionali. Ed è proprio l’aver istituito in Umbria una unica azienda – ha concluso Rometti – che ci permette di affrontare meglio questa fase di difficoltà, che sarebbe altrimenti stata insormontabile se a fronteggiarla fossero stati esclusivamente Comune e Provincia di Perugia, soci di APM, dalla quale derivano tali servizi fuori regione”.
La situazione in cui versa Umbria Mobilità è gravissima, afferma la segreteria regionale umbra dell'Ugl. "Sin dall’inizio – spiega il segretario Enzo Gaudiosi – si è parlato di “buco romano” all’origine della crisi di liquidità. L’incontro con l’assessore capitolino aveva l’obiettivo di chiarire parte del problema emerso nelle scorse settimane. Avremmo preferito che fossero stati i nostri rappresentanti politici, nella doppia veste di governatori locali e di soci dell’azienda unica regionale dei trasporti, a prendere l’iniziativa e avviare un dialogo costruttivo con i rispettivi colleghi laziali e dirimere qualche dubbio. Questo purtroppo non è avvenuto. Anzi, abbiamo ascoltato e letto in merito all’incontro commenti da tifoso con tanto di strumentalizzazioni politiche da parte dell’assessore regionale ai Trasporti, Rometti. Peccato. Perché, qui non c’è da difendere nessuna poltrona. Io per primo sono pronto a rispondere del mio operato nelle sedi deputate. Qui, c’è da difendere il lavoro di oltre 1300 persone. E la verità deve venire a galla”.
“Il vero problema è che Umbria Mobilità, nata solo 20 mesi fa, ha un’esposizione fideiussoria per circa 150 milioni di euro, ha le proprie casse con liquidità pari a zero, la chiusura totale da parte degli istituti di credito, è avvolta di debiti ereditati dalle società che sono confluite nel 2012, come il pignoramento subito sul conto bancario per oltre 3 milioni di euro per fatture non pagate dalla ex FCU Srl (Società di capitali a partecipazione regionale per la gestione di pubblici servizi), e la situazione economica attuale non permette di pagare la 14° mensilità ai lavoratori e neanche i TFR dei dipendenti che sono andati in pensione già dall’anno 2011. Purtroppo questa situazione persiste come confermato dall’azienda UM in queste ultime ore.
UM doveva essere un’azienda solida, con potenzialità occupazionali, soprattutto giovanili. L’obiettivo per ora non è stato raggiunto. Basti pensare che in pochi mesi sono andati in pensione circa un centinaio di operatori e nessuno è stato assunto per la grave situazione economica aziendale.
Umbria Mobilità vive una situazione gravissima. Si tratta di agire su due fronti. Il primo fonte, urgente, attiene al risanamento dei conti. Per procedere correttamente in questa direzione occorre far immediata chiarezza sull’esposizione societaria. Da qui la richiesta di un confronto urgente tra le parti sociali, alla presenza del prefetto. Il secondo fronte attiene alla governance, aziendale e istituzionale. Per quanto riguarda la società riteniamo necessario sostituire il CDA e passare all’Amministratore Unico. Per quanto riguarda le istituzioni, nella duplice veste di soci e rappresentanti locali, si devono trarre le dovute conseguenze. Serve un nuovo garante per le politiche del trasporto pubblico regionale che predisponga finalmente il piano umbro, ancora mancante, necessario per valorizzare l’azienda unica e il servizio pubblico. UM non deve essere aperta a soggetti privati. Il garante istituzionale non può più essere rappresentato dall’assessore Rometti, che non ha ancora presentato il piano regionale ai trasporti e non prende posizione chiara sull’ingresso di eventuali privati. Da qui la richiesta delle sue dimissioni”.