Le cinque aziende hanno intrapreso il ricorso contro la Provincia di Novara per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della gara relativa all'affidamento del servizio di trasporto pubblico
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte respinge il ricorso proposto da Società S.T.N. Società Trasporti Novaresi S.r.l., BARANZELLI NATUR S.r.l., AUTOSERVIZI COMAZZI S.r.l., PIRAZZI AUTOSERVIZI S.r.l., S.A.F. Società Autoservizi Fontaneto S.r.l., contro la Provincia di Novara nei confronti dell'Azienda Trasporti Milanesi Servizi per S.p.A., Sun S.p.A.; per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della gara relativa all'affidamento del servizio di trasporto pubblico.
Per il Tar la gara da 27,4 milioni per l'affidamento dei servizi extraurbani di trasporto pubblico su gomma in provincia di Novara è regolare e potrà proseguire rispettando la scadenza fissata per il 27 settembre.
"Il ricorso – si legge nell'ordinanza – non presenta ad un primo sommario esame profili di fondatezza, gli atti di avvio della gara non limitano la partecipazione delle parti ricorrenti alla procedura di rilascio della concessione".
Le cinque aziende che hanno intrapreso il ricorso contestavano due determine dirigenziali.
Quella del 27 giugno prendeva atto dei tagli del 20% dei trasferimenti regionali e della delibera della giunta provinciale di razionalizzazione delle linee, con soppressione di corse e modifiche di percorsi e orari. L'importo scendeva da 39 milioni 598 mila euro a 31 milioni 862 mila.
La seconda determina decurtava poi la somma, precisando che i 31,8 milioni non erano da intendersi Iva esclusa ma Iva compresa: un «mero errore materiale» che faceva scendere l'importo netto a 28 milioni 966 mila euro. Inoltre si stralciava la Novara-Varallo, che la Regione ha deciso di appaltare a parte «in unico lotto ferro-gomma», abbassando ancora la cifra base a 24 milioni 942 mila (27 milioni 437 mila con l'Iva).
Le società ricorrenti sostengono che i continui mutamenti delle condizioni prestabilite nel bando sono tali da non permettere loro di presentare un'offerta.
Le aziende al momento devono decidere se proseguire le vie legali rivolgendosi al Consiglio di Stato.