Le donne usano il tpl più degli uomini (23% contro il 18%), compiono più spostamenti a piedi e in bicicletta (28% contro il 18% degli uomini), si muovono meno nelle ore di punta, ma i loro spostamenti sono multi stop (disbrigo pratiche, accompagnamento iigli ecc.), hanno comportamenti di guida più rispettosi delle regole del codice della strada
Esiste una mobilità di genere? Le donne esprimono bisogni di mobilità e comportamenti diversi rispetto agli uomini?
Il recente studio del Parlamento Europeo su questi temi riconosce la natura di genere della domanda di mobilità ed evidenzia la relazione tra domanda di mobilità e condizione delle donne nel mercato del lavoro e della famiglia. L’indagine di Eurobarometro riferita ai 27 paesi europei offre una chiara rappresentazione delle differenze tra uomini e donne nell’uso dei modi di trasporto.
Le donne usano il trasporto pubblico più degli uomini (23% contro il 18%), compiono più spostamenti a piedi e in bicicletta (28% contro il 18% degli uomini), si muovono meno
nelle ore di punta, ma i loro spostamenti sono multi stop (disbrigo pratiche, accompagnamento iigli ecc.), hanno comportamenti di guida più rispettosi delle regole del codice della strada (limiti di velocità, uso della cintura di sicurezza, ecc.).
Differenze di comportamenti e di scelte che né gli operatori del trasporto né le amministrazioni e gli studiosi tengono in conto quando organizzano i servizi alla mobilità e mettono in atto politiche per la mobilità urbana.
Da qui l’esigenza di organizzare una giornata di studio finalizzata alla promozione del riconoscimento della natura di genere della domanda di mobilità attraverso la presentazione della proposta della Carta della Mobilità delle Donne.
Si terrà il 15 ottobre, presso il Centro congressi Cavour a Roma, il convengo dal titolo “Mobilità delle donne e per le donne”, organizzato da Federmobilità con il contributo di Adiconsum, TRT Trasporti e Territorio e IRS Istituto per la ricerca sociale.
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Punti qualificanti per una carta della mobilità delle donne
Una proposta
1. Sicurezza nell’uso del trasporto pubblico: fermate illuminate in comunicazione con i servizi di sorveglianza, sistemi di chiamata del personale a bordo dei veicoli (treni/bus/metro/ecc.), posti riservati alle donne vicino al conducente
2. Allestimento interno dei veicoli del trasporto collettivo che faciliti l’accesso con passeggini, bambini piccoli, bagagli (carrelli-spesa).
3. Scompartimenti ferroviari riservati alle donne sui treni notturni
4. “Parcheggi rosa” illuminati e vicini all’uscita e alle casse
5. “Taxi rosa” (tariffe agevolate per le donne) nelle ore serali/notturne (dopo le 22)
6. Tariffe agevolate: car-sharing (donne sole), carnet donna (biglietto giornaliero multi corsa per le donne); RC auto (tariffe agevolate per le donne sole)
7. Acquisire ed elaborare le informazioni quantitative e qualitative sulla domanda di mobilità e sulle sue caratteristiche stratificate per genere
8. Valutazione di genere degli strumenti di pianificazione dei trasporti urbani.
9. Promuovere la ricerca e la conoscenza al fine di valutare gli impatti delle tecnologie (vedi telelavoro) nel mercato del lavoro femminile.
10. Affermare la presenza delle donne nella governance delle aziende di trasporto e nelle strutture della pubblica amministrazione. In allegato il programma …