Secondo i sindacati la bozza di bilancio della ditta relativa agli anni 2011-2012 prevede un deficit di circa 39 mln di euro

Napoli. Eav bus: allarme dei sindacati campani

Napoli. Eav bus: allarme dei sindacati campani

"La Giunta regionale e l'amministratore unico di Eav hanno dichiarato che non è possibile ricapitalizzare perché si potrebbe configurare come aiuto di Stato, passibile di infrazione da parte dell'Ue. Operazione similare è già stata attivata dalla Provincia di Napoli per la Ctp e perché è l'unica possibilità concreta per evitare il fallimento"

Le segreterie regionali campane della Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti hanno inviato una nota con cui hanno lanciano l'allarme circa la situazione in cui si trova Eav Bus, opponendosi alla liquidazione cui sta andando incontro l'azienda di trasporto.

Secondo i sindacati, infatti, la bozza di bilancio della ditta relativa agli anni 2011-2012 prevede un deficit di circa 39 milioni di euro.

"La Giunta regionale della Campania e l'amministratore unico di Eav – hanno spiegato i sindacati – hanno dichiarato che non è possibile ricapitalizzare perché si potrebbe configurare come aiuto di Stato, passibile di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Non siamo d'accordo perché un'operazione similare è già stata attivata dalla Provincia di Napoli per la sua azienda partecipata (Ctp) e perché è l'unica possibilità concreta per evitare il fallimento dell'Azienda, attraverso il conferimento del patrimonio immobiliare.
L'assemblea dei soci dell'Eav Bus venerdì prossimo, 19 ottobre, delibererà la messa in liquidazione della società con un mandato al commissario, che sarà nominato, di proseguire l'esercizio e riportare in pareggio il bilancio".

"E' un percorso – hanno aggiunto le segreterie – che non offre nessuna certezza sul futuro produttivo ed occupazionale per i seguenti motivi: l'enorme deficit aziendale che produce interessi passivi rilevanti; la mancanza di liquidità di cassa che non consente neanche di pagare i fornitori; la riduzione dell'attività di esercizio, garantita solo per circa il 90% di quello attuale, a seguito della sottoscrizione del contratto con la Provincia di Napoli, perché gli altri contratti scadranno improrogabilmente il prossimo 31 dicembre; l'incertezza sull'attuabilità dei contratti di solidarietà, previsti dal fondo di sostegno regionale, di cui all'accordo sindacale del 16 dicembre 2011".

"E' necessario – hanno concluso – che le forze politiche, le istituzioni, le associazioni ambientalistiche dei consumatori, dei pendolari, facciano sentire la loro voce per salvaguardare i servizi agli utenti ed i livelli occupazionali.
Chiediamo al presidente ed alla Giunta regionale di ricapitalizzare l'azienda, in caso contrario sarebbero responsabili delle gravi conseguenze che si determineranno e rappresenterebbe la sconfitta della loro politica dei trasporti in Campania".

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