La nomina va a comporre un tassello fondamentale per il salvataggio di Eav

Napoli. La crisi dei trasporti: in arrivo commissari ministeriali

Napoli. La crisi dei trasporti: in arrivo commissari ministeriali

Designati dal ministero dell'Economia i due commissari tecnici – Pietro Voci e Vincenzo Ambrosio – si occuperanno della crisi dei trasporti in Campania e del piano di stabilizzazione finanziaria regionale

Designati dal Ministero dell’Economia i nuovi commissari Regionali, Pietro Voci e Vincenzo Ambrosio, in accordo con il presidente della Regione Stefano Caldoro. Ad occuparsi del piano di risanamento delle imprese dei trasporti, in particolare l’EAV, è Voci, figlio dell’ex prefetto Alessandro Voci.
Ad Ambrosio spetta il piano di stabilizzazione finanziaria.  Un progetto che renderà possibile le dismissioni e la riorganizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, oltre all’accorpamento delle società partecipate.

Una nomina che diventa effettiva con la pubblicazione sulle pagine della Gazzetta Ufficiale.
Voci e Ambrosio sono dirigenti del dipartimento di ragioneria generale del ministero.

La nomina, attesa da tempo, va a comporre un tassello fondamentale per il salvataggio di Eav, per il quale il presidente della Regione si è battuto per mesi affinché il governo inserisse una norma nel decreto sviluppo.

Il commissario per i trasporti, in base ai suoi poteri in deroga alle leggi regionali, garantirà lo sblocco di 100 milioni per il 2012 e di altri 100 milioni per il 2013, fino a giungere ai 600 milioni necessari per il risanamento, assicurati con una quota minima delle addizionali tolte alla sanità. I benefici dovrebbero vedersi in tempi decisamente brevi,  non appena sarà disponibile la prima tranche.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto si procederà al censimento di debiti e crediti dell’Eav per quanto concerne il trasporto su ferro, parte del piano di risanamento della holding. Nei 60 giorni successivi, in base allo stato di debiti e crediti, il commissario elaborerà un piano di rientro con un piano dei pagamenti, che non superi i 60 mesi, da sottoporre ai ministeri dell’Economia e delle finanze e delle Infrastrutture e trasporti.

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