Minervini: “Abbiamo convocato questo incontro sul nodo ferroviario di Bari per discutere della parte settentrionale, avendo ormai certezza dell’approvazione da parte del Cipe del progetto preliminare per il tratto sud. Una riapertura preliminare della discussione avrebbe potuto mettere a rischio anche i 391 milioni già destinati al progetto”
Un tavolo tecnico con il Ministero delle infrastrutture e Rete ferroviaria italiana per discutere soluzioni urgenti per la messa in sicurezza della linea ferroviaria adriatica in prossimità dei centri abitati di Palese e Santo Spirito. La richiesta è partita ieri al termine della riunione, presso l’assessorato alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia, dell'assessore Guglielmo Minervini con Elio Sannicandro, assessore all’urbanistica del Comune di Bari, Massimo Maiorano, delegato dello stesso comune alla qualità dei servizi di trasporto e i tecnici della struttura regionale di Rfi.
“Abbiamo convocato questo incontro sul nodo ferroviario di Bari – spiega l’assessore Minervini – per discutere della parte settentrionale, avendo ormai certezza dell’approvazione da parte del Cipe del progetto preliminare per il tratto sud. Una riapertura preliminare della discussione avrebbe potuto mettere a rischio anche i 391 milioni già destinati al progetto. Lungo la linea ferroviaria tra Bari e S. Spirito ci sono 8 passaggi a livello che rappresentano una quotidiana fonte di rischio. Vogliamo affrontare con decisione questa criticità”.
Il progetto originario, attualmente privo di alcuna copertura finanziaria, prevede l’interramento di oltre 6 km di binari, la realizzazione di tre gallerie e due stazioni sotterranee. Il tutto realizzabile solo con l’abbattimento di numerose palazzine e con notevoli problemi di rilevanza sociale e urbanistica.
“Parallelamente al tavolo tecnico richiesto per affrontare puntuali problematiche di sicurezza – aggiunge Sannicandro – è indispensabile riaffrontare il tema dell’intero nodo ferroviario a nord di Bari in modo da individuare una soluzione progettuale condivisa e meno impattante.
D’altronde, il progetto dell’interramento approvato da RFI alcuni anni or sono, non è finanziato, non ha completato la procedura Via e non è stato approvato dal Ministero. Quindi è una soluzione che va rivista. Dobbiamo fornire soluzioni compatibili con la prospettiva dell’alta capacità ma che non impattino con il tessuto abitativo e urbanistico dei Comuni attraversati dal fascio di binari. L’incontro di ieri mattina è stato propedeutico per avviare uno studio di fattibilità e le progettazioni preliminari con le proposte da sottoporre al ministero”.
La soluzione progettuale prospettata è quella di organizzare una risposta organica, anche se in tempi diversi, per mettere in sicurezza i centri abitati e garantire una prospettiva di lungo periodo che risolva i problemi dei centri abitati di Palese, Macchie e S.Spirito. In coerenza e compatibilmente con questa soluzione a medio-lungo termine, ricercando la soluzione più idonea dal punto di vista sociale, ambientale, tecnico ed economico so potrà affrontare anche la seconda problematica, di breve periodo, per aggredire e risolvere con interventi di tipo puntuale, ad esempio scavalcamenti pedonali e automobilistici, il bisogno di sicurezza e vivibilità dei cittadini.