I titolari delle aziende del Tpl bloccano l'erogazione dei servizi e occupano la Regione
Sono più di 70 i comuni del Lazio, tra cui 16 nella Provincia di Roma (Fiano Romano, Capena, Bracciano, Velletri, Lariano, Tivoli, Artena, Valmontone, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Bellegra, Genazzano, Cave, Segni, Anzio) che oggi aderiscono alla paralisi del trasporto pubblico locale su gomma. Non ci sono neppure i soldi per pagare i lavoratori e la benzina, i titolari della aziende di trasporto non ricevono i pagamenti da oltre 14 mesi e oggi hanno deciso di occupare la Sala Liri della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi, assieme a 37 referenti di società di trasporto, le organizzazioni sindacali e molti sindaci dei Comuni interessati. La "barricata" durerà finché non si troverà una soluzione concreta per poter riattivare i servizi Tpl. Giuseppe Cilia, presidente dell’associazione “Uni.A.Mo.La”, in rappresentanza delle 47 aziende del Tpl del Lazio dichiara che: “Nonostante la buona volontà e l’interessamento che Malcotti ha espresso nei nostri confronti, si insiste sulla cartolarizzazione Sace, ovvero su un accesso al credito che richiede diverso tempo ai fini dell’erogazione del pagamento a seguito di preventiva consegna di una serie di documentazione non facilmente e immediatamente reperibile per tutti”. Per Cilia l’accordo della Regione è debole e servirebbero risorse immediate, perché la maggior parte della aziende non è più in grado di mettere gasolio ai mezzi. Per questo motivo le aziende minaciano il blocco dei mezzi ad oltranza fino all’effettivo pagamento dell’anticipo richiesto. “Fino a mercoledì – conferma Cilia – non riprenderemo il servizio perché siamo davvero impossibilitati”.