Per i sindacati di base la politica dei tagli al TPL è insostenibile

Regione Campania: per l’USB è in atto lo smantellamento definitivo del Tpl

Regione Campania: per l’USB è in atto lo smantellamento definitivo del Tpl

I problemi sono di varia natura, mancata copertura economica dell'accordo da parte della regione, incapacità a gestire la crisi sul territorio da parte degli enti proprietari e del management delle aziende, il continuo e perdurante stato di deficit che influisce direttamente sul quotidiano, compromettendo manutenzione dei mezzi e garanzie salariali.  

"Si smantella definitivamente il trasporto pubblico locale" questo il titolo del comunicato con cui l'Unione Sindacale di Base prende posizione rispetto alla politica dei tagli al TPL.   "Sono evidenti su tutto il territorio nazionale, ma quanto sta avvenendo in Campania – prosegue la nota del USB – è assurdo e paradossale."   ASSTRA, ANAV e sindacati si erano riuniti per siglare un accordo in sede di presidenza regionale a Napoli lunedì 10 dicembre 2012.   Scopo dell'accordo è proteggere i livelli occupazionali e i km prodotti azienda per azienda, limitando i danni legati alla scarsezza di risorse economiche, ma l'USB ritiene che nonostante questo "i lavoratori TPL della Campania si trovano in un vicolo cieco da dove non si riesce ad uscire".    I problemi sono di varia natura, mancata copertura economica dell'accordo da parte della regione, incapacità a gestire la crisi sul territorio da parte degli enti proprietari e del management delle aziende, il continuo e perdurante stato di deficit che influisce direttamente sul quotidiano, compromettendo manutenzione dei mezzi e garanzie salariali.      Sul territorio regionale vi sono diverse realtà in crisi sulle quali incombe lo spettro della chiusura o del fallimento, ACMS di Caserta, società interamente pubblica ceduta ad un piccolo privato, CSTP di Salerno messa in liquidazione, adesso ricapitalizzata ma ai quali lavoratori sono stati chiesti sacrifici improponibili nei piani industriali di rientro, come perdita della tredicesima e tagli salariale dei contratti di secondo livello, EAVBus, il polo regionale della gomma, fallita perché condannata in contumacia per una fattura di 300000 euro, le tre aziende su ferro, sempre controllate dalla regione che soffrono il fallimento di EAVBus ed il perdurare di una situazione manutentiva dei rotabili con elettrotreni al limite della circolabiltà, ritardi sull'erogazione degli stipendi, accompagnato il tutto da una incapacità gestionale del gruppo dirigente, totalmente ingessato.    L'ANM del Comune di Napoli, in pieno indebitamento o con una situazione dei mezzi circolanti da far paura, che vede la mancanza di gasolio ed il mancato pagamento delle polizze assicurative i nodi cruciali su cui recuperare credibilità verso la cittadinanza.     L'azienda provinciale di Napoli, la CTP, che ha dato applicazione ai contratti di solidarietà ma con la crisi della giunta provinciale sta vedendo svanire gli effetti dei sacrifici richiesti al lavoratori.     Per l'USB "E' per questi motivi (la crisi, la manutenzione dei mezzi su gomma e ferro, il taglio delle linee indiscriminato e senza una prospettiva di disegno di bacini di traffico, la costante mancanza delle spettanze dei dipendenti in moltissime realtà regionali del tpl) che si sono generati i blocchi dei giorni scorsi, che hanno interessato alcune tra le più importanti aziende, come ANM, SEPSA, Circumvesuviana, Metro Campania Nordest e CSTP di Salerno."

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