Contro l'operazione del Comune ci sono Filt, Usb, Legambiente: "Il trasporto pubblico è morto"
Vicenza – Avevamo già presentato il nuovo servizio di Aim Vicenza sulle corriere a chiamata in orario notturno. A pochi giorni di distanza Filt Cgil, Usb e Legambiente dichiarano: «Il bus a chiamata? Non serve». La decisione di Comune e Aim di istituire i bus a chiamata (iniziativa operativa da febbraio per le le corse urbane serali) ha suscitato le polemiche di Filt Cgil e dalle Unioni sindacali di base (Usb) e da Legambiente che hanno espresso la loro contrarietà a questo provvedimento che mira a ridurre i costi di gestione del settore di oltre centomila euro all'anno. Quella dei bus a chiamata era stata presentata dal sindaco Achille Variati e dell'amministratore unico di Aim Paolo Colla come una rivoluzione del tpl, che sarà attivo a chiamata dalle 20.50 alle 23.30 al costo di 2 euro. I sindacati auspicano una fusione con Ferrovie e tramvie vicentine: «Il piano industriale presentato da Aim, costato sacrifici immani in termini salariali ai lavoratori, non ha mai aperto nuove prospettive di rilancio del trasporto vicentino – attacca Massimo D'Angelo, coordinatore della Filt Cgil – L'iniziativa non è altro che il misero tentativo di Aim di recuperare in minima parte il disavanzo di bilancio, che è di tre milioni di euro». Critici pure Valentina Dovigo ed Enrico Zogli di Legambiente: «La gestione della mobilità dev'essere un servizio. Alcune corse serali di Aim andrebbero comunque mantenute. La novità, inoltre, dovrebbe essere sperimentata principalmente sulle linee periferiche». Per Irene Rui e Guido Zentile di Rifondazione comunista la scelta di Comune e Aim provocherà disagi agli utenti e metterà a rischio i posti di lavoro: «Non ci sono vantaggi – sentenziano – Ancora una volta il servizio viene declassato a favore di un ipotetico assestamento finanziario».