La crisi del tpl in Campania

ANM in credito di 300 milioni

ANM in credito di 300 milioni

A Napoli trasporti ancora a rischio se non interviene Comune. La crisi del trasporto pubblico locale a Napoli e in Campania si avvita sempre più su se stessa. Il fermo dei bus e il loro rientro nei depositi per mancanza di carburante ha funzionato da ulteriore detonatore di una situazione già esplosiva: è la stessa azienda dei trasporti napoletana a confessare che, rispetto a tre-quattro anni fa, ogni giorno circolano poco più della metà (circa 350 su 600) dei mezzi che erano su strada in precedenza

Napoli – Il blocco degli autobus per mancanza di rifornimento di carburante potrebbe ripetersi nei prossimi giorni. E’ quanto avverte l’ANM, l’azienda comunale di trasporti di Napoli, che lamenta di essere creditrice di 300 milioni di euro da parte degli enti locali e del governo.   Il blocco della settimana scorsa è ancora una volta ad una storia di mancati pagamenti: il fornitore del gasolio vanta un credito nei confronti di ANM di oltre un milione di euro, doveva ricevere un acconto (centomila euro) che gli consentisse a sua volta i pagamenti necessari e, di fronte all’ennesimo rinvio, è ricorso all’atto estremo di sospendere le forniture. La settimana scorsa solo all’ultimo momento è stato garantito il versamento della somma, ma comunque troppo tardi per assicurare il regolare svolgimento del servizio.    Secondo l’ANM, sarà impossibile ritornare ad una piena regolarità del servizio se non verranno anticipati perlomeno alcuni fondi dal Comune nel più breve tempo possibile.   L’azienda dovrebbe ricevere 300 milioni di euro, di cui 200 solo da parte del Comune di Napoli, ma nel frattempo è esposta con le banche per 120 milioni di euro e vede inariditi, quindi, anche i rubinetti del credito.    Ma è l’intero comparto del trasporto pubblico locale a lamentare una diminuzione dei trasferimenti pubblici del 40 per cento.   Nel capoluogo napoletano (come del resto in tutta la Campania in rapporto alla Regione) questa situazione è aggravata dalle difficoltà di bilancio dell’amministrazione comunale.   Il sindaco De Magistris sta cercando da tempo di trovare una soluzione concordata con il Governo per evitare il dissesto o la sospensione della maggior parte dei servizi, e a chi lo accusa per lo stop della settimana scorsa risponde:   "L’amministrazione comunale non ha la diretta responsabilità nel rifornimento del carburante per gli autobus da parte dei fornitori e dei distributori, essendo competenza della società a cui afferisce il trasporto pubblico su gomma. Lo ribadisco per dovere di verità verso le cittadine e i cittadini che oggi hanno dovuto subire i disservizi causati dalla mancata fornitura di carburante ai mezzi di trasporto. Cittadine e cittadini ai quali prometto, comunque, il mio impegno immediato affinché siano condotte tutte le indagini necessarie per verificare l’esistenza di responsabilità precise rispetto a quanto accaduto, anche in riferimento all’errata comunicazione che è stata veicolata da parte dei soggetti competenti. Non posso però – prosegue il sindaco – nascondere un certo stupore per l’attenzione mediatica, perfino nazionale, suscitata dal disservizio odierno. Un disservizio che non è stato peggiore di altre situazioni critiche verificatesi nelle scorse settimane, essendo Napoli una città che è stata salvata, appena 48 ore fa, dal dissesto e dal fallimento, ed essendo il trasporto pubblico comunale un fronte sul quale stiamo resistendo nel complessivo fallimento del sistema di trasporto generale (non di competenza del Comune). Una resistenza che portiamo avanti perché crediamo nel trasporto pubblico e perché vogliamo tutelare, come fatto fino ad oggi, i posti di lavoro. Purtroppo, e lo dico con grande amarezza, mi viene da pensare che siamo precipitati nelle tradizionali dinamiche della campagna elettorale, con consolidati avvoltoi pronti ad avventarsi sulla nostra città, ridotta ad essere merce da propaganda per colpire l’amministrazione.   Dopo venti anni di scellerate amministrazioni, – prosegue De Magistris – il debito che abbiamo ereditato ci ha costretti ad aderire ad un piano per evitare il fallimento del Comune e della città. Una circostanza, questa, che dovrebbe ispirare a tutti, almeno a quanti amano Napoli, un maggiore senso di responsabilità e anche di rispetto verso i suoi cittadini. (…) Nonostante la drammatica eredità finanziaria, nonostante i tagli nei trasferimenti subiti e nonostante la campagna elettorale, sono convinto che realizzeremo quel miglioramento del trasporto pubblico che resta centrale nel modello di città che vogliamo realizzare.   L’adesione al piano di riequilibrio, infatti, consentirà di investire decine e decine di milioni di euro in quella holding unica del trasporto pubblico che è già nata ed inizierà a vivere nelle prossime settimane.        Una holding che abbiamo voluto con l’intento di garantire maggiore efficienza e risparmio consentendo un miglioramento del servizio ai cittadini ma anche della qualità del lavoro ai dipendenti, a cui rivolgo un sentito ringraziamento perché stanno continuando a compiere il loro dovere in condizioni difficili nell’interesse dei napoletani, dei campani e dei turisti.

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