Lettera delle Organizzazioni sindacali liguri: "Tpl: azienda unica per non morire"

Sindacati liguri per un’azienda unica

Sindacati liguri per un’azienda unica

Venerdì scorso si è svolto lo sciopero regionale di quattro ore dei dipendenti del trasporto pubblico locale tra cui quelli di AMT. "Lo sciopero si colloca in un quadro di agitazioni sindacali iniziate già nel 2010 e ad oggi non ancora concluse. E' quindi necessario – si legge nel comunicato delle organizzazioni sindacali – spiegare ai cittadini le motivazioni della protesta, perché altre ne potrebbero seguire, in quanto si tratta di una vertenza che non interessa solo i lavoratori, ma anche i cittadini, perchè a rischio c’è il servizio pubblico di trasporto"

Genova – Un comunicato per spiegare alla cittadinanza le motivazioni alla base degli scioperi dei trasporti in liguria, scritta da Andrea Gamba, Filippo Gioiele, Mauro Nolaschi, Luca Lagormarsino – sindacalisti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugltrasporti.   Per le organizzazioni sindacali gli scioperi servono a sollecitare "la necessità di dotare il comparto del TPL di regole e risorse alle quali si sono aggiunte situazioni contingenti".   Prosegue il comunicato: "All'inizio dell’anno gli scioperi sono serviti a congelare la decisione unilaterale dell’azienda di trasporto pubblico provinciale ATP che, per far fronte al forte disavanzo economico prodotto dalla impossibilità da parte della Provincia di Genova di versare all'azienda il corrispettivo del contratto di servizio, ha comunicato la disdetta degli accordi aziendali con l'effetto di ridurre lo stipendio ai propri dipendenti. In seguito alle proteste dei lavoratori c'è stata la promessa di un percorso istituzionale con capofila la Regione Liguria.    Ma non solo: AMT, per la quale le scriventi OO.SS. avevano stipulato nel settembre scorso un accordo che risolveva in parte le problematiche di bilancio 2012, ha iniziato il 2013 annunciando un buco di 6 milioni di euro,  nonostante centinaia di dipendenti siano ad oggi in cassa integrazione in deroga, abbiano rinunciato a parte dello stipendio (non ricevendo i premi di produzione ) e si vedano negato il rinnovo del Contratto Nazionale da ben 6 anni.  Anche le altre province sono in sofferenza -ad esempio quella di Imperia ha deciso il taglio di 1 milione  200 mila km di servizio su 7 milioni erogati dall' azienda di trasporto "RT" .    E' chiaro che in questa situazione il trasporto pubblico locale regionale non può avere un futuro.  La nuova Legge regionale sul TPL che viene promessa, ma mai promulgata, Anche se contiene delle parti che le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno da subito contestato, può rappresentare lo strumento legislativo per uscire da questo empasse.  Occorre altresì che la legge sia accompagnata da un piano di investimenti da parte della Regione da destinare al progetto dell’azienda unica che integrando “Gomma” e “Ferro” può garantire ai cittadini liguri un servizio di qualità e corrispondente alle reali esigenze della mobilità.    Inoltre come più volte richiesto la Regione Liguria deve decidere una volta per tutte l’apertura di un tavolo di confronto con tutti i soggetti istituzionali interessati che affronti seriamente le questioni legate al trasporto pubblico locale.  Lo sciopero di venerdì scorso inoltre ha voluto per l'ennesima volta denunciare la disastrosa situazione in cui versa il TPL sia a livello nazionale che regionale che, di giorno in giorno, sta diventando sempre più ingestibile e destinata al collasso.  Le aziende non hanno risorse, non investono e tagliano  chilometri di servizio e caricano sul personale il risanamento dei bilanci.  Per questi motivi le Organizzazioni Sindacali chiedono alla Regione regole certe e risorse costanti adeguate ai livelli di servizio da erogare, oltre  all’introduzione di efficaci sistemi economici premianti per quelle aziende che intendano mettere in atto processi di accorpamento."

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