Tagli al Tpl e finanziamenti

Tar: “Il Veneto paghi 3 milioni alle aziende del Tpl”

Tar: “Il Veneto paghi 3 milioni alle aziende del Tpl”

La sentenza del Tar dà ragione alle aziende delle città capoluogo per i primi nove mesi del 2012

La Regione Veneto deve restituire alle aziende di trasporto pubblico locale i fondi che erano stati loro tagliati. Ieri, dopo un'analoga sentenza riguardante i tagli del 2011, al Tar del Veneto è stato depositato il pronunciamento che riconosce la fondatezza del ricorso fatto dalle aziende di trasporto pubblico riguardante i tagli effettuati nel 2012.   La sentenza, immediatamente esecutiva, riconosce alle aziende provinciali la restituzione dei fondi non erogati. In totale, si tratta di trenta milioni e per Verona significa il ritorno nelle casse dell'Atv di circa tre milioni di euro.   La Confservizi Veneto, che riunisce tutte le aziende, ha infatti vinto il ricorso al Tar contro i tagli al fondo per il trasporto pubblico locale negli ultimi due anni.   Adesso la Regione, che ha già impugnato al Consiglio di Stato la prima sentenza, contestando al Tar la legittimità di entrare nel merito di tale questione, dovrà mettere in bilancio questi soldi e liquidarli.   Se ciò non accadesse, il giudice amministrativo potrebbe nominare un commissario ad acta per reperire le risorse: 14 milioni e 980mila euro per il 2011 e 15mila per il 2012.   Nelle casse dell'Atv di Verona, arriveranno, grazie alla sentenza del Tar che condanna la Regione Veneto, almeno tre milioni di euro.   «Abbiamo sempre cercato di trovare un accordo con Venezia ma non potevamo sottrarci al ricorso in tribunale perché riteniamo di essere nel giusto», ribadisce Massimo Bettarello, presidente dell'Atv, che spiega: «Non si possono fare tagli ai trasferimenti di risorse senza prima convocare la conferenza dei servizi prevista dalla legge regionale 25, per cui non potevamo far finta di non sapere che quelle risorse non ce le potevano togliere».   Nella sentenza del Tar si legge che i provvedimenti di riduzione dei finanziamenti «hanno inciso, riducendone la capienza» sui «servizi minimi di trasporto pubblico locale».   Tale provvedimento, sottolinea la sentenza, «doveva essere preceduta dalla convocazione delle necessarie conferenze di servizi finalizzate al raggiungimento dell'intesa tra i soggetti istituzionali indicati dall ́ordinamento per la ridefinizione del nuovo livello di servizi minimi da garantire, tenuto conto della diminuzione delle risorse disponibili».

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