Car sharing in Provincia di Trento: da giugno 2011 a dicembre 2012 ha fatto risparmiare alle casse provinciali 310.640 euro

Car Sharing Trento: risparmiati 310 mila euro

Car Sharing Trento: risparmiati 310 mila euro

A un anno e mezzo dalla sua introduzione la formula per i dipendenti pubblici si è rivelata fruttuosa in termini di risparmio

Trento – La Provincia autonoma di Trento ha diffuso oggi i dati relativi al progetto "Car sharing", avviato nel dicembre 2012. La condivisione dei veicoli di servizio è nata anche dalla volontà di ottimizzare i costi di rimborso spese per i dipendenti dell'amministrazione nell'utilizzo della propria auto privata per l'effettuazione di spostamenti per lavoro. Dalle prime stime il risparmio realizzato dall'amministrazione, rispetto ai rimborsi precedentemente riconosciuti ai dipendenti, e' stato di 310 mila e 641 euro.     Quello del Trentino è uno dei primi esempi in Italia di car-sharing posto in essere da una pubblica amministrazione.     Al 31 dicembre 2012 la flotta delle auto provinciali utilizzate per missioni e trasferte di servizi era composta da 44 autovetture. Le richieste, al 31 dicembre 2012, sono state 4.926. La percorrenza totale e' risultata essere di 389.999 chilometri. La spesa totale e' stata di euro 63.182,36, comprensiva di assicurazione (euro 7.478,28), carburante (euro 32.608, 54) e interventi di manutenzione ordinari e straordinari (euro 23.095,54). La spesa al chilometro e' risultata essere di euro 0,1620 a chilometro.   Il servizio e' regolato da un protocollo interno e prevede la prenotazione dell'auto on-line da parte del richiedente.   A parlare del primo bilancio della misura anticiclica è stato il presidente della Provincia, Alberto Pacher, che ha evidenziato come «quello del Trentino è uno dei primi esempi in Italia di car sharing posto in essere da una pubblica amministrazione».    La Giunta infatti ha deliberato di centralizzare l’uso dei veicoli di servizio, abolendo tra l’altro quelli con meno di 10.000 chilometri di percorrenza annui, quindi assottigliandone il numero, e mettendo in condivisione un certo numero di veicoli di servizio, evitando così di rimborsare ai dipendenti l’utilizzo dell’auto privata per gli spostamenti.

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