Minacce di morte a un dirigente dell'Amat. Il dipendente dell'azienda del trasporto pubblico è stato aggredito verbalmente da un sindacalista. Dopo aver denunciato il fatto, il dirigente ha chiesto di essere posto in aspettativa
Palermo – Dopo quello contro il sindacalista Salvatore Girgenti, si sono infatti verificati altri preoccupanti episodi, dalla sparizione di chiavi dei mezzi (fra cui i furgoni destinati ad officina mobile) ai tubi dei compressori tagliati. "C'è un clima molto teso – dice Cesare Lapiana, vicesindaco e assessore comunale alle Aziende partecipate – e comprendiamo la paura dei dirigenti. A loro va la solidarietà del sindaco, Leoluca Orlando, e dell'Amministrazione comunale". "Alcuni fra coloro che non hanno gradito il fatto che si sia cominciato a mettere ordine in officina – prosegue Lapiana – non hanno nascosto il proprio disappunto, con metodi certamente lontani da quelli del normale confronto". Nonostante i sabotaggi e le minacce, sono cinquanta i mezzi dell'Amat in più che da tre settimane a questa parte circolano a Palermo. "In sole 3 settimane di applicazione dell'accordo sui turni di lavoro in officina e sulla produttività – dice Lapiana – sono già 270 (contro i 220 precedenti) i mezzi Amat che tutte le mattine escono dal deposito per dare servizi ai cittadini". L'assessore ha ricordato anche come "l'accordo prevede, perché siano concessi i premi di produttività, un minimo di 307 mezzi circolanti quotidianamente, ma il nostro obiettivo è di raggiungere almeno i 400 mezzi entro la fine dell'anno". "L'officina dell'Amat è una delle più grandi e meglio attrezzate d'Italia – ricorda Lapiana – ed è perfettamente in grado di offrire l'assistenza tecnica se non all'intero parco vetture dell'azienda, certamente alla quasi totalità dei mezzi. Nonostante questo, inspiegabilmente, negli ultimi anni si è esternalizzata una grossa parte dell'assistenza (per oltre 120 veicoli, oltre la metà di quelli circolanti fino ad un mese fa, ndr) riducendo la produttività della struttura interna. Miriamo a riportare in azienda questa attività, per ridurre i costi e perché la produttività dell'officina e la qualità dei servizi resi ai cittadini vanno di pari passo".