Rilanciare la vertenza della Irisbus: i sindacati chiamano in causa il neo Premier Enrico Letta

Sindacati Irisbus a Letta: “Riapriamo il confronto”

Sindacati Irisbus a Letta: “Riapriamo il confronto”

La formazione del nuovo Governo – in attesa della fiducia dei due rami del Parlamento – è il preludio della ripresa della discussione sul futuro dello stabilimento di valle Ufita. Ne è convinto il segretario della Uilm Gaetano Altieri, che ha sollecitato l'avvio del percorso per il rilancio del confronto ministeriale sulla questione, condizione imprescindibile per arrivare ad una soluzione che possa salvaguardare non solo il sito irpino, ma tutti gli addetti diretti e dell'indotto

Avellino – La peggiore delle soluzioni possibili alla fine era quella che aveva prevalso. La società dell'Iveco Irisbus in Valle Ufita aveva chiuso i battenti dopo che l'unico probabile acquirente si è dileguato.   L'impasse politica del Paese ha fatto stagnare la vertenza dei lavoratori della fabbrica di autobus urbani, mettendo a rischio il progetto di reindustrializzazione dello stabilimento di valle Ufita e il futuro lavorativo di oltre trecento addetti. Altrettanti, infatti, favoriti anche dal decreto esodati del Governo di Mario Monti, si stanno avviando alla pensione attraverso la mobilità. La formazione del nuovo Esecutivo può rappresentare, dunque, la scintilla in grado di riaccendere la speranza e riavviare la discussione sulla vertenza.   Altieri ha coinvolto i colleghi segretari delle altre organizzazioni per avviare un doppio percorso utile a far ripartire, in tempi rapidi, la discussione ministeriale sulla problematica di Valle Ufita.   Il tempo per la ricerca di una soluzione, infatti, è sempre più ridotto: il 31 dicembre scade il secondo anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione dell'attività e la messa in mobilità di tutti gli addetti potrebbe rappresentare il punto di non ritorno per lo stabilimento irpino del gruppo Fiat industrial.   I sindacati sono pronti, dunque, a sollecitare nuovamente le segreterie nazionali affinché avviino una pressione nei confronti del Governo e del neo ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato per ottenere una convocazione in tempi rapidi sulla questione della Irisbus. I segretari delle organizzazioni di categoria sono pronti, però, a muoversi anche su un altro fronte. «E' il momento – spiega il numero uno della Uilm Altieri – di passare all'incasso.   Le tante promesse di impegno devono tramutarsi in fatti concreti dei nostri rappresentanti parlamentari. Per questo, nei prossimi giorni organizzeremo un confronto con tutti i Deputati e Senatori eletti in Irpinia perché si facciano portavoce delle esigenze del territorio e dei lavoratori nei confronti del Governo.   Ci aspettiamo che possano favorire, in tempi rapidi, una convocazione presso il Dicastero dello sviluppo economico sulla vertenza».   Ma Altieri va anche oltre: «Ci aspettiamo – continua – un'attenzione diretta e concreta sulla questione da parte del neo Premier Enrico Letta che, durante la sua tappa elettorale ad Avellino, ha assunto impegni precisi sul futuro dello stabilimento e delle maestranze di valle Ufita». L'ipotesi attorno alla quale lavorare è quella di inserire la Irisbus nel piano di rilancio del trasporto pubblico locale.   L'auspicio è che il nuovo Governo possa dedicare l'attenzione annunciata al comparto e assicurare gli stanziamenti necessari ad avviare il ricambio dei circa ventimila mezzi usurati ed obsoleti ancora in circolazione nelle maggiori città italiane e non solo.   Organizzazioni di categoria e lavoratori rifiutano oltremodo altre prospettive, che possano poggiare le basi su produzioni diverse rispetto a quelle degli autobus per il trasporto pubblico.

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