“62 veicoli ogni 100 abitanti, neonati compresi, nelle maggiori 50 città italiane, un terzo in più della media europea. Nonostante questo dato che certifica l’overdose di motorizzazione e uso privato dell’automobile, da due anni siamo di fronte ad una inversione di tendenza e milioni di italiani lasciano l’auto in garage e utilizzano il mezzo pubblico chiedendo servizi di trasporto locale più efficienti e moderni”
Roma – Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis a Bologna nel corso del convegno “La mobilità sostenibile ai tempi della crisi”. “Il trasporto pubblico locale su gomma – ha spiegato D’Angelis- oggi conta complessivamente circa 1.150 aziende pubbliche e private con una flotta di 45.000 autobus che ha 11.5 anni in media di invecchiamento (a fronte di soli 7 anni nell’area europea) che per il 26 per cento svolge servizio urbano, per il 55 per cento servizio extraurbano e il 19 per cento entrambi i tipi di mobilità. La crisi ci impone di rilanciare il servizio pubblico dando più qualità e centralità alla cura del ferro in città, riprendendo gli investimenti anche per i treni dei pendolari che a volte ci fanno vergognare di essere un Paese europeo perché sono da Far West”. “Nell’agenda del Governo – ha aggiunto D’Angelis – è già previsto e operante con erogazioni mensili un fondo per servizi pari a 4.9 miliardi di euro. Per quanto riguarda i contributi all’investimento nel materiale rotabile e circolante – ha concluso il sottosegretario – siamo però fermi al 2010 e su questo occorre recuperare e riprendere ad investire perché si tratta di una priorità del Paese”.