Per l’Autorità di vigilanza sui contratti e gli appalti pubblici bisogna rivedere al più presto i patti parasociali, “al fine di rimuovere le criticità, le disfunzioni e il contrasto con il codice dei contratti pubblici” a cui va incontro la compagine societaria creata per la realizzazione e gestione della navetta stazione-aeroporto. Secondo l’Authority, è stato “tradito uno dei principali precetti del project financing”
Bologna -Nella delibera tanto attesa da Comune e Marconi Express per proseguire con l’opera si “rileva che l’originaria sussistenza di un’equilibrata allocazione dei rischi è venuta meno alla luce del patto parasociale del 13 gennaio 2010”, ovvero con Tper in società col Ccc. Proprio quell’accordo prefigura un “contrasto con il Codice dei contratti pubblici”, che l’Autorità di vigilanza invita a sanare prima di proseguire coi lavori della monorotaia. In particolare, scrive l’Authority, “l’istituto della concessione è stato degradato fino a farlo trasmodare in un’appalto d’opera: CCC realizza l’opera di trasporto e smobilizza, lasciando l’onore della gestione al soggetto pubblico Tper, partecipato significativamente dal Comune di Bologna cui vengono riversati tutti i rischi di gestione e finanziari dell’operazione, tradendo uno dei principali precetti della finanza di progetto”. Immediata la replica di Marconi Express. “ Il percorso è già stato intrapreso dai soci di Marconi Express, che, nell’individuare nuovi partner industriali e finanziari, stanno da tempo rivedendo gli accordi sottoscritti, e disegnando una diversa governance della società di progetto. Questo risponde anche a una esigenza manifestata dall’Amministrazione Comunale: ridurre la partecipazione del socio Tper, partecipato dal Comune, e, di conseguenza, il potenziale rischio di impresa per il socio pubblico durante la gestione dell’infrastruttura”.