Le Regioni dovranno presentare il piano di tagli e investimenti il 26 ottobre. "Il cittadini prima di tutto", dice a Metro il presidente della Commissione trasporti della Conferenza delle Regioni
Il suo ufficio a Napoli è stato assediato tutto il giorno da proteste, sindacati, lavoratori del settore. Ma quando, di sera, riusciamo a sentire il presidente della Commissione trasporti della Conferenza delle Regioni, nonchè assessore campano ai trasporti Sergio Vetrella, sostiene che «dobbiamo agire per i cittadini non per le aziende di settore, e quindi faremo scelte impopolari se servono». Quali scelte, presidente?
Entro un mese tutte le Regioni devono razionalizzare tutta la rete dei trasporti locali. Dobbiamo portare il piano al governo nell’ambito di un percorso stabilito insieme con un’unica cabina di regina.
Il ministro dei Trasporti Lupi ieri a Metro ha promesso che i fondi del trasporto saranno stabilizzati.
Speriamo. Noi tagliamo se necessario ma chiediamo anche al governo di accettare alcuni punti. Il Fondo nazionale dei trasporti c’è già dal precedente governo, ma noi vogliamo che siano fondi pluriennali, certi. E che aumentino. Ora sono circa 5 miliardi ai quali se ne aggiungono 1,4 dai fondi liberi di alcune regioni. Ma questi fondi non riescono a coprire la manutenzione straordinaria, il rinnovo del parco mezzi. E che siano fuori dal patto di stabilità: altrimenti rischieremmo di non poter pagare gli stipendi perchè farebbero sforare il patto regionale.
Ok. Un mese per riprogrammare tutto il tessuto dei trasporti. Non è poco tempo? Le dirò di più: il primo ottobre voglio gli schemi.
In genere in Italia riprogrammare significa tagliare. Eliminerete quelle tratte ferroviarie con pochi passeggeri, come vorrebbe Ferrovie? Mai. Noi non siamo un’azienda che deve pensare al profitto, siamo l’istituzione. Se in certe tratte ci sono pochi utenti è perchè, magari, si trova più conveniente prendere l’autobus. Ma il trasporto su ferro ha i vantaggi che conosciamo, anche ambientali, e dovrò spingere i passeggeri sui treni.
E come? Cancellando alcune corse dell’autobus ad esempio.
È pronto all’assedio sotto le sue finestre? Non importa. Io devo pensare agli utenti non alle aziende. Dobbiamo vincere le resistenze di chi ha operato in monopolio.