Stangata agli amministratori di Atc spa

Stangata agli amministratori di Atc spa

Dovranno rimborsare allo Stato circa 420 mila euro. La longa manus della Corte dei conti si è posata sugli amministratori di Atc spa che, agli inizi degli anni 2000, vennero

Dovranno rimborsare allo Stato circa 420 mila euro. La longa manus della Corte dei conti si è posata sugli amministratori di Atc spa che, agli inizi degli anni 2000, vennero accusati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato – nota anche come Antitrust o Agcm – di aver forzato la gara per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico nella provincia di Spezia, attraverso un’associazione di aziende troppo ampia rispetto ai concorrenti. Forze impari in campo, insomma, ed entrata in scena del Garante che intervenne in piena autonomia.   Risultato: la capofila Atc spa (con cui si allearono le aziende di trasporto pubblico di Genova, Modena, Torino, Mantova, Parma, Venezia, Pisa, Piacenza, Perugia, Carrara) fu condannata a pagare una multa intorno ai 420 mila euro, importo che l’azienda spezzina ha saldato a rate negli anni successivi estinguendo il debito.   Ora, però, è intervenuta la Corte dei Conti che, attraverso la sua procura, sta accertando la sussistenza di un danno erariale di cui chiama a risponderne in solido i componenti del cda di Atc di allora: Enrico Sassi, Augusto Licausi, Marco Casarino, Marco Ceglie, Franco Bellotto e Maria Angela Belloni. L’intervento dei giudici contabili avvenne in quanto il Comune di Spezia , nella sua veste di controllore diretto di Atc, segnalò quanto successo come atto dovuto. Tornando indietro nel tempo, nel 2002 la Provincia bandì la gara per assegnare il contratto di servizio per il trasporto pubblico locale.   Atc, in qualità di capofila, mise insieme un buon numero di aziende del settore per partecipare alla gara ed essere più competitiva. Nel frattempo, le altre associazioni di imprese partecipanti presentarono ricorso per vizi procedurali. Dopo l’aggiudicazione della gara, la questione si protrasse per alcuni anni fino a che non ci fu l’assegnazione definitiva da parte della Provincia ad Atc e alle aziende sue associate.   Il contratto fu però stipulato soltanto nel 2009, anno in cui il raggruppamento di imprese si trasformò in Atc Esercizio. In pratica, un periodo di vacatio durante il quale l’amministrazione provinciale non diede l’okay formale all’aggiudicazione della gara. Nel frattempo, è comparsa l’Antitrust che, in poche parole ha detto: «Cara Atc, hai messo in campo un’alleanza talmente ampia da recare danno alla concorrenze per cui ora ti becchi una bella multa».   L’azienda si è opposta, ha resistito in tutti i gradi di giustizia amministrativa ma, alla fine, è stata costretta a pagare. Tramite diverse rate, un paio d’anni fa il debito è stato estinto. Ma non si è estinto l’iter presso la Corte dei conti, sollecitata – come detto – dal Comune, chiamata a verificare la sussistenza o meno di un danno erariale.   Il lungo percorso è ora arrivato a un punto decisivo: l’organo statale – con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo in materia di entrate e spese pubbliche – tramite la sua procura ha messo sotto accusa i componenti dell’allora consiglio d’amministrazione di Atc ritenendoli responsabili in solido. Di conseguenza, sono chiamati a pagare l’importo della multa, comminata a causa del loro agire amministrativo. Così, in questi giorni è arrivata loro la notifica. Ma la storia non finirà qui . Si presume che i diretti interessati si oppongano alla richiesta.

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