Perugia – L’ultima promessa sugli stipendi per i 1300 di Umbria Mobilità, suona così: forse vi paghiamo tra il 28 e 31 ottobre. Lo dice una lettera firmata ieri mattina
Perugia – L’ultima promessa sugli stipendi per i 1300 di Umbria Mobilità, suona così: forse vi paghiamo tra il 28 e 31 ottobre. Lo dice una lettera firmata ieri mattina dall’amministratore delegato, Franco Viola, che i sindacati brandiscono. Non come un punto di arrivo, ma come sottile linea rossa da non superare. Perché dentro a quella stessa lettera c’è una convocazione per martedì pomeriggio in cui l’azienda regionale sull’orlo del default chiamerà sindacati e assessore regionale ai Trasporti, Silvano Rometti, per spiegare come uscire dall’ultimo angolo. Che, conti alla mano e con un po’ di brutalità che non guasta, dice come ci sia un altro buco di liquidità che sfiora i 20 milioni di euro.
Come ci si arriva lo hanno spiegato ieri pomeriggio Cgil, Cisl, Uil, Orsa e Faisa-Cisal. Dodici milioni mancano dai servizi dei bus fatti da UM e non pagati dalla Provincia di Terni e dai Comuni di Perugia, Terni, Spoleto, Città di Castello e altri. Sei milioni non sono arrivati perché Roma Tpl ha chiuso il rubinetto per pareggiare i crediti vantati da Umbria Mobilità. Poi c’è il Comune di Terni che non ha fatturato la proroga del contratto di servizio. E c’è anche un contenzioso con il Comune di Perugia da 1,5 milioni che palazzo dei Priori smentisce. Piuttosto spiega che il dirigente della Mobilità ha dato il «si paghi» delle fatture, ma l’intoppo è arrivato al momento di staccare l’assegno. Insomma, una brutta storia di soci-clienti che non hanno i soldi e che, alla fine, strozzano l’azienda di cui sono proprietari e i fornitori. «Un’azienda tecnicamente fallita», hanno detto i sindacati che hanno sparato a palle incatenate chiedendo ai vertici di UM di dimettersi perché la politica e gli enti proprietari non hanno rispettato gli impegni. In testa la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale. Assegno mai staccato che apre, secondo i sindacati (hanno parlato Cristiano Tardioli, Alessandro Emili, Gianluca Giorgi e Paolo Bollino) scenari foschi con giochi sulla partita delle vendita. Per gli stipendi c’è uno spiraglio. La Regione sarebbe pronta a mettere sul tavolo 7 milioni (per arrivare ai 20 garantiti nei mesi scorsi) per dare un altro po’ di ossigeno. Lunedì la giunta decide.
Intanto i sindacati hanno scritto ai prefetti di Perugia e Terni spiegando che c’è il rischio di proteste del personale e che loro non garantiscono il ruolo di stopper. Intanto venerdì 18, primo giorno di Eurocholate, scioperano i Cobas.

Clickmobility:


