Park city? «Si vedrà, ma non sull’asse del metrò» Parcheggi più cari avvicinandosi al centro Vogliamo favorire i collegamenti con l’hinterland
Una rivoluzione «pianificata e graduale» per disegnare una mobilità sostenibile. Ovvero puntare con forza sulla metropolitana, ampliare Bicimia, dare continuità e sicurezza alle piste ciclabili, rivedere la sosta cittadina, agevolando chi lascia l’auto nei parcheggi scambiatori, rimodulare le Ztl. E’ quello che ha in testa Federico Manzoni, 30 anni, avvocato, uno degli assessori più giovani della storia di palazzo Loggia, a cui il sindaco Emilio Del Bono ha affidato deleghe importanti, a partire dalla Mobilità. Il sindaco gli ha proposto anche la delega allo sport, ma Manzoni per ora nicchia («Gli impegni sono già tanti, già così fatico a vedere moglie e figlia»). La nomina ad assessore è arrivata proprio il giorno in cui è nata Arianna, lo scorso 24 giugno. «Una doppia emozione» racconta lui.
Assessore, che mobilità avete in mente?
«Vogliamo favorire la mobilità sostenibile con azioni concrete, non solo a parole. L’atto qualificante sarà il nuovo piano urbano della mobilità che svilupperemo in parallelo alla revisione del Pgt. L’obiettivo è presentarlo per fine 2014. Una mobilità dolce si crea con una visione complessiva della città: non è solo una questione trasportistica, ma deve riguardare tutti gli assessorati, dall’urbanistica ai lavori pubblici. Vogliamo mettere al centro la vivibilità dei quartieri, istituendo zone 30, promuovendo la sicurezza stradale, favorendo i collegamenti con l’hinterland. Il nostro impegno sarà anche quello di evitare che i cittadini dei quartieri non serviti dalla metropolitana possano sentirsi trattati come cittadini di serie B».
Si riferisce alla zona ovest?
«Anche. Già a settembre sono state fatte alcune modifiche alle linee dei bus. In particolare la 16 è stata potenziata con dieci corse in più al giorno. In attesa del ridisegno del trasporto pubblico che arriverà con la nuova Agenzia, vogliamo mettere in campo modifiche che possano coprire meglio la zona sud-ovest. Con il saldo del progetto Civitas, circa 200mila euro, pensiamo per esempio a un’estensione di Bicimia in quei quartieri».
Bicimia è un grande successo, quasi 11mila abbonati… «Ci arrivano continuamente richieste di nuove ciclostazioni. E’ una cosa che ci fa piacere, ma che richiede evidentemente un nuovo equilibrio economico. Per questo stiamo coinvolgendo nella compartecipazione ai costi delle nuove ciclostazioni anche enti, aziende, luoghi di ritrovo che si configurano come grandi centri attrattori».
Capitolo centro storico. Da sempre si discute sulla chiusura o apertura alle auto… «Non abbiamo ostilità verso la mobilità privata, ma non possiamo dimenticarci che i centri storici sono nati prima delle automobili e che dunque vanno tutelati. Le Ztl, per esempio, oggi hanno una fascia oraria troppo limitata. Se devono essere uno strumento per favorire la mobilità sostenibile, otto ore, dalle 8 alle 16, sono poche. Non è possibile che via San Martino della Battaglia e via Mazzini dopo le 16 siano un asse per attraversare da sud a nord il centro, bypassando il ring. Per questo, nel nuovo Piano urbano della Mobilità si affronterà il tema della estensione di orario e di perimetro delle Ztl».
Procederete anche con le pedonalizzazioni? «Certo, per Natale sarà inaugurata la nuova piazza Vittoria, senz’auto. Niente traffico anche in piazza Loggia: i plateatici verranno messi sull’attuale asse stradale, la linea 18 dei bus (l’unica che attraversa ancora la piazza) verrà dirottata su via Mazzini e sulla corsia Lam di Fossa Bagni».
Che intendete fare con le tariffe della sosta?
«La politica della sosta è oggi molto frazionata e priva di organicità. L’idea è creare una progressività man mano che ci si avvicina al centro. I parcheggi scambiatori della metropolitana devono avere un costo “simbolico”, inferiore a quello ipotizzato dalla precedente amministrazione. Poi vogliamo incentivare l’uso dei parcheggi in struttura da parte dei residenti. Viceversa, le agevolazioni notturne per l’utenza occasionale nei parcheggi lungo l’asse del metrò andranno superate: non può essere che si spenda di più ad andare in centro col mezzo pubblico rispetto al lasciare l’auto in piazza Vittoria!».
La park city resterà? «Per il 2013 la questione è congelata. Con Brescia Mobilità stiamo rivedendo il contratto di servizio in un’ottica di spending review. La riorganizzazione che abbiamo messo in atto, oltre che snellire la governance, ci consente di rafforzare il controllo analogo sulla società. In questo quadro non potremo certo permetterci interventi compensativi per tariffe promozionali della sosta. Inoltre lo sconto lungo il tracciato della metropolitana è contraddittorio. Stiamo cercando di capire se è possibile introdurre assi modulari».
Piste ciclabili. Che progetti avete? «Il piano della passata amministrazione è buono, ma non era finanziato. Nell’elenco delle opere pubbliche 2014 riusciremo a inserire un po’ di risorse. Non tantissime, ma sufficienti per mettere in sicurezza l’itinerario dell’Oltremella, da piazzale Iveco a via Colombo, e il tracciato che da via Dalmazia porta verso Fornaci. Altri tasselli arriveranno da alcune operazioni urbanistiche, come l’ex Idra per via Triumplina e Lonati a Sant’Eufemia. Il nostro obiettivo prioritario è duplice: mettere in sicurezza le ciclabili e dar loro continuità».
Oltre alle persone ci sono le merci. Anche per quelle si può immaginare una mobilità sostenibile? «Certo. È lì che vi sono maggiori margini di miglioramento. La City Logistic, per esempio, va sviluppata sensibilizzando i commercianti e rivedendo le Ztl. Ma anche la Piccola Velocità può essere ripresa in mano su basi nuove e chiare, in modo che in via Dalmazia si sviluppi un vero scalo intermodale: su questo stiamo tessendo una interessante proposta».