«Il problema del trasporto locale e degli altri servizi non deve essere ridotto a una diatriba tra pubblico e privato, è un problema di efficienza o inefficienza. Ci sono esempi positivi di servizio pubblico che funziona». Così il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando replica al ministro Lupi che, parlando sul Secolo XIX di oggi dello sciopero di Genova invita ad aprire ai privati perché non ci sono soldi pubblici oltre a quelli previsti per il trasporto locale
«Il problema è avere gestioni efficienti – afferma Burlando -. Oggi chi gestisce le aziende dei servizi non può più tollerare la mala gestione. Il privato perché non fa utili, il pubblico perché non ha più i soldi che aveva un tempo per coprire i buchi». «Sono d’accordo col ministro Lupi quando dice che bisogna distribuire i fondi pubblici in base ai costi standard ma è bene evidenziare i molti esempi di aziende pubbliche che funzionano – ha sottolineato il presidente ligure -. Alla Spezia funziona bene l’azienda trasporti, al 100% pubblica, mentre va male Acam, che gestisce acqua e rifiuti ed è privata. A Genova, viceversa, non va bene Amt ma va bene l’ex Amga, oggi Iren, al 51% pubblica». «Se vogliamo guardare bene al caso Genova – conclude Burlando – bisogna evidenziare ancora la serietà ligure che ci ha spinto a “discutere” cinque giorni per una vicenda in cui ci sono in conto 8 milioni di euro. In altre realtà, penso ad Atac, ci sono disavanzi ben più elevati. Là si discute di conti in rosso per 1,6 miliardi». Burlando poi aggiunge: il «caso Genova», che «Grillo ha provato usare per dare nuova linfa al suo movimento», è un valido esempio di come «la politica che trova risposte e soluzioni ai problemi» possa fermare i populismi. «Grillo ha provato a usare Genova, voleva ripartire dal “caso Genova” per trovare nuova linfa per il suo movimento – ha detto oggi all’Ansa Burlando -. Aveva bisogno di nuova rabbia. Invece ha trovato sul suo percorso la politica che trova risposte e soluzioni ai problemi, la politica seria e sgobbona». «Non è la prima volta che nella sua bella storia Genova ferma chi la vuole usare e prova a scardinare la democrazia – ha aggiunto Burlando -. Credo che questo può essere un nuovo inizio per la città, che può essere un laboratorio per il rilancio e il cambiamento in Italia». Secondo Burlando «per Genova e la Liguria quanto accaduto può essere una scossa per ritrovare una rinnovata funzione nazionale». La ricetta per battere i populismi è chiara: «Grillo non troverà nuovo spazio se, sul suo percorso, incontrerà una politica che sa prendersi la responsabilità di affrontare i problemi – dice Burlando -. La politica che fa e che ha coraggio. Genova dice anche questo. Grillo ci ha provato ma ha vinto la politica, quella seria e sgobbona». Intanto gli autisti dell’Amt tornati al lavoro dopo cinque giorni di sciopero non hanno molta voglia di parlare dell’accordo raggiunto ieri: chi lo fa difende con orgoglio la lotta e l’intesa raggiunta (video) . E la protesta del trasporto pubblico genovese fa discutere anche a Parma. «Qualcuno vorrebbe paragonare la situazione del trasporto pubblico di Genova con Parma, per cercare di spostare l’attenzione sulle scelte dell’amministrazione di Genova cercando di screditare noi», scrive su Facebook il sindaco 5 stelle della città emiliana, Federico Pizzarotti. «Non abbiamo mai pensato – spiega – di privatizzare il trasporto pubblico, anzi: ci siamo sempre ripromessi di salvaguardare gli interessi dei lavoratori e il servizio al cittadino. Ma scaduta la gara d’affidamento a Tep servono soluzioni: il Patto di Stabilità, una roba insensata, ci vieta di investire per un controllo del trasporto totalmente in house. Così nel bando di gara ci siamo detti: facciamo entrare un privato per un tempo limitato di anni e con una parte di quota minoritaria, i profitti si riutilizzano solo ed esclusivamente per il servizio di trasporto, e allo scadere del contratto il privato non c’è più. La crisi, così profonda, la sentono tutti. O si cade, o si trovano soluzioni. Oggi Tep è ancora totalmente pubblica. Dico ai media nazionali di informarsi meglio prima di fare accostamenti errati».