TTS Italia intervista il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Al centro degli interessi del Ministero dei Trasporti parrebbe esserci appunto "il ruolo che le tecnologie possono giocare nello sviluppo e nell’evoluzione del sistema dei trasporti e della logistica" TTS si augura che – come annunciato anche nell’intervista – il Piano Nazionale ITS sia solo l’inizio di un processo che accompagni le buone pratiche, il made in Italy, verso uno sviluppo sempre più solido e internazionale"
"Dare uno shock digitale al concetto di infrastruttura come mera opera di ingegneria civile, sia uno sprone per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie di informazione e comunicazione made in Italy” Con questa frase Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, appena riconfermato nel Governo Renzi, sintetizza in questa intervista a TTS Italia tutta l’azione del suo mandato, sottolineando che “il tema dell’“intelligenza” dei sistemi di trasporto è al centro dell’interesse del mio Ministero." Sig. Ministro, con decreto del 12 febbraio 2014 ha inviato a Bruxelles il Piano d’azione nazionale sugli ITS. In prospettiva quali saranno le ricadute e gli impatti di questo atto sui sistemi della mobilità pubblica e privata del Paese? Il tema dell’“intelligenza” dei sistemi di trasporto è al centro dell’interesse del mio Ministero. Gli ITS sono strumenti indispensabili alla gestione della mobilità nelle aree urbane e metropolitane. E’ infatti dimostrato che l’interazione tra informatica, telecomunicazioni e multimedialità consente di ottenere benefici tangibili che vanno dalla riduzione dei tempi di spostamento, agli aumenti della capacità della rete, a miglioramenti in termini di sicurezza. Gli obiettivi del Piano ITS sono impegnativi e mirano a cambiare in meglio la vita del ci ttadino: miglioramento del trasporto pubblico, sistemi di controllo del traffico, gestione integrata delle informazioni all’utenza, logistica urbana, eccetera. Gli ITS rappresentano inoltre sia l’occasione per dare uno shock digitale al concetto di infrastruttura come mera opera di ingegneria civile, sia uno sprone per lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie di informazione e comunicazione made in Italy. Ricordo che con il comma 90 della legge di stabilità abbiamo introdotto una norma per la gestione intelligente dei flussi delle merci. Si tratta di un progetto molto ambizioso che ci deve portare alla messa in esercizio della Piattaforma Logistica Nazionale UirNet. Sempre a gennaio è stato pubblicato il bando di gara europeo per la realizzazione in project financing del nuovo sistema telematico che gestirà la rete logistica italiana collegando porti, interporti, centri merci delle ferrovie e piastre logistiche dei privati. Bisogna estendere la nozione di sviluppo infrastrutturale del Paese fin o a includere a pieno titolo le infrastrutture immateriali che in futuro ne costituiranno sempre di più l’elemento qualitativo e di competitività.
Avete immaginato forme di sostegno alle imprese e agli enti territoriali per l’attuazione concreta delle politiche ITS?
Molte delle politiche che implementano il Piano d’azione nazionale vanno sostenute, più che con le modalità tradizionali, con la definizione di modelli organizzativi efficienti ed efficaci e con l’impegno dello Stato di investire per realizzare le infrastrutture telematiche abilitanti per l’armonico sviluppo del mercato.
Intende il Suo Ministero supportare il trasferimento di risultati e modelli di buone pratiche nazionali e internazionali nelle realtà italiane in cui gli ITS non sono ancora sviluppati o lo sono in modo limitato? Ricognizione dell’esistente, valutazione di effica cia, coordinamento unitario ed estensione di buone pratiche sono i punti chiave delle azioni che stiamo attuando. Esiste anche un percorso inverso: fare conoscere all’estero ciò che di buono facciamo. Una delle buone pratiche italiane è certamente la piattaforma logistica UirNet. La sua piena entrata in esercizio dovrà essere adeguatamente comunicata e fatta conoscere in Europa.
L’Italia dal 1° Luglio avrà la Presidenza Europea. Quali sono le politiche sugli ITS che intende spingere in Europa nel semestre italiano?
Spesso, per avere tutto ciò che oggi sembra fantascienza, basta soltanto mettere a fattor comune quanto esiste già. Un esempio: la piattaforma informativa EXPO Milano 2015. Altro tema ITS sul quale ritengo si debba fare chiarezza in Europa per partire presto e bene è quello del cosiddetto e-call. E’ la chiamata automatica di emergenza in caso di sinistro stradale. Il concetto è semplice, la tecnologia è p ronta e il sistema può salvare tante vite umane sulle strade di tutt’Europa.
Secondo Lei, quale ruolo avranno le nuove tecnologie nel rilancio del settore del TPL?
In questo ambito lo sviluppo dei sistemi ITS sarà fondamentale: faccio riferimento, ad esempio, al supporto che la telematica può dare alla gestione delle flotte, alle informazioni agli utenti su orari e servizi anche sui telefoni portatili, ai sistemi di bigliettazione elettronica integrata, utile anche per contrastare il fenomeno dell’evasione tariffaria. Città come Parigi, Madrid, Barcellona, Strasburgo e Amsterdam hanno già dimostrato ampiamente i vantaggi del mobile payment attraverso l’applicazione delle tecnologie NCF (Near field communication). L’Italia ha all’attivo una serie di esperienze all’avanguardia in questo campo, per esempio in Piemonte o in Lombardia. Sotto questo profilo lo sforzo del Ministero del le Infrastrutture dei Trasporti va nella direzione di applicare su scala nazionale la bigliettazione elettronica.