Amt alla Regione Liguria: “Un autobus su tre va sostituito”

Amt alla Regione Liguria: “Un autobus su tre va sostituito”

Nel biennio 2014-2015 Amt prevede di dover mandare in pensione 48 veicoli di dimensione medio-grande e 26 veicoli di dimensioni mediopiccole, mentre ha bisogno di acquistarne ben 97 tutti di dimensione medio piccola

Nadia Campini su La Repubblica – Genova riporta che nei prossimi quattro anni Amt deve mandare in pensione 262 bus su un parco mezzi di 703 veicoli, con un'età media di 11,9 anni, i modelli più vecchi arrivano addirittura ad un'età media di 23 anni.   Nello stesso quadriennio Amt dovrà acquistare almeno 227 bus per coprire il servizio, portando l'età media a 9,6 anni, comunque ancora al di sopra della media europea che si aggira intorno ai sette anni. Le cause dei guasti che così spesso affliggono Amt, stanno tutte nei numeri contenuti nella lettera inviata ieri dall'azienda alla Regione.

E' la risposta ad una richiesta arrivata nei giorni scorsi, che dà finalmente corpo all'impegno preso del presidente della Regione Claudio Burlando lo scorso novembre, quando al termine dei cinque giorni infuocati di sciopero selvaggio dei bus aveva messo sul piatto la possibilità di attivare finanziamenti europei per l'acquisto di duecento mezzi e dare così almeno una risposta ad uno dei problemi fondamentali dell'azienda, la mancanza di risorse per affrontare gli investimenti necessari a tenere i bus in strada e a garantire il servizio.

  L'impegno è stato poi richiamato nell'accordo sindacale che aveva messo fine allo sciopero e nelle settimane scorse da via Fieschi è arrivata una lettera al Comune, che chiedeva di trasmettere un quadro dettagliato del fabbisogno di mezzi per il biennio 2014-2015 e più a medio termine per il biennio 2016-2017.

  Amt ha risposto con una tabella dettagliata dei mezzi suddivisi per tipologie e lunghezze, un fattore che a Genova conta parecchio, visto che i problemi più grossi si registrano per i mezzi di dimensioni medio-piccole, quelli che percorrono le linee collinari e che sono ormai ridotti al lumicino, tanto che spesso dove dovrebbero essere in servizio due bus ce n'è solo uno che non si ferma mai al capolinea,e gli autisti si danno il cambio per riuscire a coprire, in affanno e spesso in ritardo, tutte le corse.

  Nel biennio 2014-2015 Amt prevede così di dover mandare in pensione 48 veicoli di dimensione medio-grande e 26 veicoli di dimensioni mediopiccole, mentre ha bisogno di acquistarne ben 97 tutti di dimensione medio piccola, che come sottolinea la lettera firmata dall'amministratore Livio Ravera, "costituiscono la classe dimensionale più problematica in termini di copertura delle uscite programmate".
 
I bus più vecchi per altro sono 16 Bredabus da 10,79 metri, che arrivano addirittura alla veneranda età di 23 anni, ma comunque tutti quelli da dismettere oscillano tra i 10 e i 23 anni di età media, senza considerare il livello di inquinamento prodotto, visto che si parla per tutti di veicoli euro 2 o euro 3 e in qualche caso addirittura di euro 1; tanto per intenderci se si trattasse di auto, non potrebbero più circolare in città da tempo.

Il grosso delle dismissioni arriverà, comunque, nel biennio successivo, quando andranno in pensione 188 veicoli, mentre si prevede di doverne acquistare 130, di cui 50 bus autoarticolati, 48 di grandi dimensioni e 32 di piccole dimensioni.

Amt fa anche i conti di quanto viene a costare l'investimento richiesto. Sono complessivamente 64 milioni e 350.000 euro, cifre che evidentemente da sola l'azienda non è nemmeno lontanamente in grado di mettere in programma, visto che anche solo per far quadrare i conti del 2014 l'accordo firmato a novembre ha previsto un impegno finanziario di 4,3 milioni di euro da parte del Comune e altri 4 milioni di euro da reperire con risparmi aziendali.
 
E solo sulla base di questa intesa il Comune ha cambiato rotta prevedendo di mantenere la società sotto il controllo pubblico per tutto il 2014, in attesa del bando di gara che dovrebbe rivoluzionare il trasporto in Liguria, visto che la nuova legge regionale, pur tra le obiezioni e le contestazioni dell'autorità garante, ha introdotto il bacino unico dei trasporti. Il percorso è tutt'altro che segnato e Regione e Comune stanno ora facendo i conti con le incognite giuridiche che si aprono per la gara, ma almeno la partita degli investimenti per l'acquisto di nuovi bus si è messa in moto.

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