Uno «sciopero bianco» e così sul bus non si fanno più biglietti. Ecco quanto prospettato dai sindacati sul fronte Riviera Trasporti
La decisione è stata presa durante una vivace assemblea dei lavoratori, ospitata l'altra sera nei locali dell'autostazione dei bus a Sanremo. Dopo la decisione del Cda e dell'Assemblea dei soci di Rt di procedere al taglio dei salari per la parte relativa alla contrattazione integrativa di secondo livello, i lavoratori in assemblea hanno dichiarato di volersi attenere scrupolosamente a «tutte le regole del Codice della strada» controllando con grande attenzione la perfetta efficienza di ogni mezzo prima di partire. Il che significa che i bus potranno subire forti ritardi e alcune corse potrebbero saltare, con disagi per gli utenti e ulteriori danni economici per l'azienda. Sottolineano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil: «L'intento è quello di richiamare l'attenzione della politica affinché venga riaperto il tavolo delle trattative e venga rivista la decisione relativa alla sospensione dei contratti integrativi di secondo livello». Il taglio dei salari, legato alla sospensione dell'integrativo, varia a seconda dell'anzianità di servizio del dipendente e può raggiungere, per alcuni, i 300 euro mensili in meno in busta paga. Sulla vicenda Rt interviene l'assessore provinciale ai Trasporti, Ornella Arimondo, che sottolinea: «E' una fase molto delicata e sarebbe meglio lasciar lavorare il Cda di Rt. Ho piena fiducia infatti che il Cda possa risolvere la situazione e sono anche soddisfatta per la prese di coscienza da parte di molti sindaci, che stanno agendo con senso di responsabilità. È necessario traghettare l'Rt verso la nuova Agenzia unica regionale di trasporto pubblico e l'effetto annuncio legato a parole come concordato preventivo o, peggio fallimento è molto pericoloso e può creare gravi danni all'azienda». Il buco di bilancio di Rt, pari a circa 40 milioni, è formato per 22 milioni da mutui. Mercoledì scorso i dipendenti aspettavano gli stipendi che non sono arrivati. Non era mai successo che ci fosse un ritardo e forse anche questo vuol dire qualcosa. Giovedì le cose sono tornate alla normalità. I contabili hanno dovuto ricalcolare i salari in base ai tagli allo stipendio previsti. Altro disagio: gli autisti non fanno più il biglietto sul pullman. Tanta gente è salita senza essere provvista di tagliando. Il numero di «portoghesi» è aumentato inaspettatamente.

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