ANAV contesta la linea dura dell’amministrazione capitolina sulla regolamentazione degli accessi dei bus turistici alla Capitale
"Prendiamo atto della decisione di Roma Capitale di confermare sostanzialmente il piano bus varato in via sperimentale lo scorso mese di marzo e ribadiamo in merito le nostre forti perplessità. Non è solo una questione di tariffe, che pure sono sensibilmente aumentate e continueranno ad aumentare di anno in anno per alcune tipologie di autobus” – spiega Nicola Biscotti, Presidente Anav (l'associazione dell'autotrasporto viaggiatori) – “c’è soprattutto il problema del contingentamento delle presenze nell’area del Vaticano nelle giornate del mercoledì e della domenica”.
“Il contingentamento degli accessi dei bus turistici non può che penalizzare la città di Roma, perché – osserva Biscotti – costringe turisti e pellegrini a rinunciare del tutto al viaggio oppure, all’arrivo in città, a raggiungere i siti di interesse con autobus di linea spesso molto più vetusti ed inquinanti. Non bisogna dimenticare che anche i turisti che si muovono in autobus (molti anziani e portatori di handicap) sono fonte di ricchezza per la Città: la loro presenza non va contrastata, bensì favorita con la creazione di infrastrutture e servizi per la sosta dei bus turistici”.
Ma per il Presidente Anav è l’intero sistema dei “ticket bus” che non va perché altera il corretto funzionamento del mercato. “Per questo – preannuncia Biscotti – ANAV, insieme ad Organizzazioni internazionali di operatori del trasporto e turistici, alle altre Associazioni ed aziende di settore del Continente, ricorrerà alla Commissione Europea affinché sia avviata una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sul tema di ticket bus turistici e di linea”.

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