Presentata una interrogazione parlamentare per uno studio di fattibilità

Treni ad alta velocità per i pendolari: chiesto uno studio di fattibilità

Treni ad alta velocità per i pendolari: chiesto uno studio di fattibilità

AV sulla Roma-Cassino

Il senatore Francesco Scalia (Pd) ha presentato un'interrogazione al Ministro dei trasporti firmata anche da 18 colleghi per chiedere uno studio sulla fattibilità dell'utilizzo dell'Alta Velocità sulla Cassino-Roma. Scalia fa riferimento alla proposta dell'associazione Roma-Cassino Express, già presentata alla Regione, che consentirebbe di raggiungere Roma in 37 minuti da Frosinone e in 70 da Cassino sfruttando l'interconnessione tra le due linee già esistente a Sgurgola. «Per conseguire quest'obiettivo – si legge – emergono due questioni che coinvolgono direttamente l'impegno economico delle amministrazioni competenti. L'una è relativa alla necessità di treni tecnicamente compatibili con l'AV, l'altra fa riferimento alla maggiore onerosità dei canoni di transito dell'AV». Intanto Trenitalia ha reso noti i dati relativi alla puntualità media sulla tratta Cassino-Roma. Secondo l’azienda si è registrato un miglioramento della puntualità media rispetto al 2015. Non sono mancate le reazioni da parte dell’Associazione che riunisce i pendolari della Roma-Cassino:  «I dati forniti – ha sottolineato l’Associazione- non sono mai in valore assoluto, ma solo in termini di incremento rispetto all'anno precedente. Nel Lazio la puntualità è aumentata del 6,6% rispetto al 2015, ma in valore assoluto? Si è passati dal 10% al 16% o dal 90% al 96%? Questo dato è importante perché da questo derivano le penali, che invece la Regione non ha mai pubblicato».
Nel merito dei dati comunicati da Trenitalia poi, l'associazione ha espresso perplessità: L'attuale contratto di servizio prevede l'89% di puntualità sui treni di tutta la Regione». L'89% è comunque un numero generico che comprende il treno delle 11 della domenica con a bordo 200 persone e quello delle 6 del mattino che ne trasporta 1.200. Ecco perché l'associazione si appella alla Regione perché, al momento di rimettere mano al contratto di servizio (e l'attuale è già scaduto) «definisca parametri minimi di puntualità differenziati a seconda delle fasce orarie e delle linee e effettui poi un controllo stringente». Cosa che, secondo i pendolari, finora non è accaduto.

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